Cause né vinte né perse, ma l’avvocatessa dell’Ente incassa lo stesso 70mila euro extra di onorari
GUIDONIA – Le cause? Quasi tutte perente. Tradotto: prescritte perché non andate a sentenza nei termini di legge. Per lo più giudizi di merito pendenti davanti al Tar del Lazio, alcuni risalenti agli anni 2006/2008, ma «archiviati» dai giudici solo nel 2017 con la formula della compensazione delle spese di lite tra le parti. Nel caso del Comune di Guidonia Montecelio, da liquidarsi al «professionista legale» Antonella Auciello. Unica avvocatessa interna, è difensore dell’Ente in via esclusiva a meno di diverse disposizioni della Giunta 5Stelle, decise però solo dopo aver acquisito il parere dell’avvocatura comunale, ovvero di Antonella Auciello.
Dal 2001 l’avvocatessa continua quindi a sommare allo stipendio di funzionario pubblico (con indennità di posizione organizzativa/alta professionalità e di risultato) gli onorari derivanti dalle cause patrocinate per conto dell’Ente. È stato così anche a dicembre 2018, con buona pace dei tanti fornitori, possessori di titoli esecutivi, le cui spettanze tardano ad essere corrisposte nonostante le cause vinte proprio contro il Comune e il suo professionista legale. Gli ultimi onorari, in liquidazione in questi giorni con tre determinazioni pubblicate sull’albo pretorio online, ammontano a quasi 70mila euro al lordo dei contributi previdenziali e assistenziali. Le determinazioni (dall’oggetto genericamente riportato in “liquidazione spettanze professionali” a scoraggiare l’interesse del lettore), sono a firma del segretario generale Livia lardo e elencano le decine di cause né vinte né perse (con compensazione delle spese tra le parti) a fronte delle quali corrispondere obbligatoriamente al responsabile dell’avvocatura i relativi onorari. Un reddito extra importante, garantito al funzionario trasformato in «professionista legale» con una delibera di Giunta nel lontano 2001 (leggi qui), a prescindere dall’esito delle migliaia di controversie gestite ogni anno dal settore, dove il cliente, a differenza del libero Foro, è assicurato dal Comune e con esso gli onorari.