Colleverde, prigionieri da novembre chiedevano almeno una navetta hanno avuto solo Barbet in visita – Guidonia
GUIDONIA – Una navetta per raggiungere la vicina Fonte Nuova dove si trovano i servizi essenziali. Gli anziani senza auto la chiedevano in sostituzione del trasporto pubblico soppresso per i lavori infiniti sulla via Nomentana. Cominciati a novembre, dovevano durare una ventina di giorni ma poi, il cantiere, come sempre capita da quelle parti, ha avuto complicazioni. Riemersi i reperti dell’antico tracciato è arrivata la Soprintendenza del Lazio e ha fermato tutto. Nel mese di dicembre, a ridosso del Natale, i lavori si sono addirittura fermati per riprendere l’11 gennaio. Prolungando i disagi che perdurano tuttora. Colleverde, pezzo del Comune di Guidonia Montecelio, è così rimasto isolato. Con la soppressione delle fermate del 337 Atac e del Cotral, soprattutto gli anziani, sono stati prigionieri del quartiere. Anche durante le feste. Impossibilitati a raggiungere Fonte Nuova dove si trovano i servizi via via negati sotto casa: il bancoposta, la banca, l’ufficio postale. Chiedevano la navetta, si sono visti arrivare i 5Stelle in visita. Prima il sindaco Michel Barbet, poi di nuovo il sindaco accompagnato dalla Corte dei consiglieri d’area, infine ancora Barbet scortato da Valerio Novelli, consigliere regionale, sempre movimentista. Al culmine del paradosso di una vicenda paradossale che da mesi taglia fuori dal mondo 9mila persone, si sono messi a studiare un percorso alternativo del 337 ma niente da fare: la via Monte Bianco si è rivelata inadatta al transito degli autobus. La navetta è rimasta nei sogni. Quando la politica si mostra ma non risolve i problemi.
Come stanno le cose al momento? Qualche giorno fa è arrivato l’annuncio della Città metropolitana di Roma, titolare del cantiere: lavori finiti a fine febbraio. Ripristino della circolazione su via Nomentana e delle fermate soppresse. Sarà vero? Questa è adesso la domanda che passa nella testa di cittadini e comitati che, nel mezzo dell’assurda vicenda, hanno chiamato sul posto una troupe di Striscia la Notizia e si sono visti arrivare (anche) Barbet e Novelli.
Il cantiere, infatti, ha determinato pesanti disagi alla circolazione nell’intero quadrante, con rallentamenti del traffico nel tratto compreso dal raccordo anulare (uscita Centrale del Latte) fino a Colleverde e Poggio Fiorito, con riverberi sulla Palombarese in direzione di Santa Lucia di Fonte Nuova e di Marco Simone, Setteville Nord di Guidonia Montecelio. Ore di fila extra in auto per andare o tornare dal lavoro. Da mesi si vive nel caos e nell’incertezza, ma anche nella battaglia contro i lavori stradali infiniti, appaltati per la posa di cavi dell’alta tensione da parte della società di distribuzione dell’energia elettrica Areti del Gruppo Acea.
Venti giorni preventivati sono diventati nella realtà una infinità di tempo. Durante gli scavi sono venuti alla luce reperti archeologici che hanno comportato l’intervento della Soprintendenza con la presenza costante di un archeologo durante i lavori, la cui attività di supervisione ha inevitabilmente rallentato i tempi per le numerose valutazioni che la situazione ha richiesto. Un cantiere per di più fermo durante le festività natalizie ripartito solo l’11 gennaio e che ad oggi provoca ancora file interminabili di traffico automobilistico, addirittura 15 chilometri di coda nelle ore di punta. Sarà veramente finita a fine febbraio?