«Facite ammuina» la strategia nel Pd regionale per rallentare i tempi di pubblicazione della legge salva cave. Aspettavano il Tar
GUIDONIA – «Facite ammuina» è stato il filo conduttore di queste settimane, in attesa del pronunciamento del Tar sul caso cave-Str. A propiziare la lettura tanto assurda, quanto reale, sono però i fatti: ad oggi il testo di legge uscito dall’aula, forte nella sua efficacia pro attività estrattive del sub emendamento presentato della forzista Laura Cartaginese, non è disponibile nelle stanze della burocrazia regionale, né – unicum per i tempi della Pisana – sul portale istituzionale della Regione Lazio. Quindi, l’effetto dilatatorio dettato dalle esigenze correntizie e governative del Pd regionale – e del neo candidato alla segreteria nazionale Nicola Zingaretti – avrebbe condizionato, in attesa del pronunciamento dei giudici amministrativi arrivato solo ieri 10 ottobre, e secondo bene informati addetti ai lavori, i tempi di pubblicazione della legge sul Bollettino ufficiale della Regione Lazio. Ad oggi non ancora avvenuta. In sostanza, la strategia era: vediamo che decidono i giudici amministrativi poi si decide.
In effetti le peculiarità dei democrat regionali nell’affaire cave di Guidonia hanno trovato perfetta sponda nelle divisioni interne al partito locale. Nelle settimane scorse, a spendersi h24 a tutela delle attività estrattive e dei lavoratori, c’era la componente precisamente individuabile nelle declinazioni di potere di Bruno Astorre, potenziale nuovo segretario del partito regionale: i consiglieri comunali Emanuele Di Silvio e Mario Lomuscio. Storicamente e politicamente la corrente più assimilabile alle istanze del settore estrattivo, in una profusione extra slancio pronta a giocarsi gli equilibri interni allo stesso gruppo consiliare. Rappresentato, nell’altra parte più neutra, dai vincenziani (di Marco Vincenzi) Simone Guglielmo e Paola De Dominicis. Una configurazione gerarchica, rinsaldata nella comunanza d’intenti, passata non senza sofferenze dalla sconfitta di Di Silvio nella partita per il sindaco di Guidonia di un anno fa. Proseguita durante la selezione interna alla corrente per la individuazione a consigliere regionale di Michela Califano, astorriana (poi eletta con sommo e comune gaudio) tra i più strenui difensori della causa cave, iperpresente nelle battaglie di piazza delle settimane passate e che in queste ore, all’esito del pronunciamento del Tar (ma con la norma ancora in stand by), rivendica la bontà della legge salva cave:«Sono davvero soddisfatta». Alchimie della politica.