Guidonia – Il valzer delle deleghe dirigenziali nella nuova Macrostruttura, con un occhio al ricco (70ml) appalto dei rifiuti
GUIDONIA – Stando alle pubblicazioni consultabili su www.guidonia.org l’iter si è fermato il 7 novembre 2024. Quando il sindaco Mauro Lombardo ha comunicato ai concorrenti architetti Flavio Fabbietti e Cristina Zizzari, funzionari presenti nella Pianta organica dell’Ente, che a seguito dei colloqui intercorsi «con ciascuno dei due candidati interni non è stato individuato il candidato a cui affidare l’incarico fiduciario». Gli atti, pubblici e pubblicati nella sezione Amministrazione Trasparente, voce Bandi e concorsi del Sito istituzionale, svelano che il nome del «prescelto» deve, per esclusione, trovarsi tra i 21 professionisti esterni all’amministrazione guidoniana che, nell’ottobre scorso, hanno risposto «all’avviso pubblico di selezione per curriculum e colloquio per il conferimento a tempo pieno e determinato di un dirigente dell’area tecnica secondo quanto previsto dall’articolo 110, comma 1 del decreto legislativo 267 del 2000».
Tutto, quindi, è stato già deciso nella prima decade di novembre. Di prassi, a seguito dei colloqui tenuti dagli aspiranti con il solito Lombardo, dove la scelta sarebbe ricaduta sull’ingegnere Bernardina Colasanti, professionista dal 2021 impiegata con funzioni dirigenziali negli uffici tecnici del Comune di Monterotondo. Tuttavia, trascorse tre settimane dalla scelta operata da Lombardo, a mancare ancora è il decreto di nomina. L’atto a firma sindacale di conferimento formale dell’incarico di dirigente tecnico al vincitore della selezione. No, nessun intoppo di natura burocratica si nasconderebbe dietro i ritardi. Piuttosto la «guerra» tra correnti in atto nella maggioranza civico-politica che sostiene l’azione di Lombardo, avrebbe finora rallentato il passaggio di nomina di Colasanti. Principale nodo: l’Area amministrativa di destinazione dell’ingegnere.
Inizialmente si cercava un tecnico di esperienza a cui affidare le sorti del settore Urbanistica. Ma ora le beghe, soprattutto le pretese discordanti (tra big di maggioranza) di voler dettare legge nella gestione di alcuni settori nevralgici del Comune di Guidonia Montecelio, avrebbero originato lo stallo. Imbrigliando Mauro Lombardo in un gioco del Tetris, applicato al funzionamento delle Aree amministrative, al momento rimasto senza soluzione. Il sindaco starebbe così pensando di rimaneggiare la Macrostruttura dell’Ente. Per dare una parvenza di legittimità alle prossime mosse?. In buona sostanza, si tratterebbe di sottrarre per poi riassegnare specifiche deleghe, investendo del provvedimento alcuni dei dirigenti presenti in Pianta organica e così spostando competenze da un’Area all’altra dell’amministrazione. I rumors di Palazzo Guidoni riportano di confronti serrati e di un Lombardo sempre più in difficoltà nel riuscire a mettere le cose a posto con l’eterogenea maggioranza che lo sostiene.
Sarà utile a spiegare questo Risiko in corso a Palazzo, procedere con ordine e dall’inizio. Da settimane, un pressing sul sindaco da parte dell’assessore all’Ambiente Andrea Mazza, avrebbe come obiettivo la destinazione ad altro incarico del dirigente nel medesimo settore Annalisa Tassone. Divergenze sul da farsi nell’Area, oggi considerata tra le più strategiche in vista della nuova gara d’appalto sull’igiene urbana (valore, più o meno 70 milioni di euro), avrebbero inasprito i rapporti. Con Tassone per niente incline ad accogliere dai singoli «suggerimenti», piuttosto che imbeccate, in questa fase preparatoria del capitolato di gara. Ritenendo, il dirigente, invece necessario un atto di indirizzo politico finora mai uscito dalla giunta municipale. Dopo un periodo caratterizzato dall’incertezza sulle decisioni da assumere, Lombardo starebbe valutando una nuova Macrostruttura. La quale prevedrebbe di lasciare comunque Tassone alla guida dell’Area VIII Ambiente e Attività estrattive, privata però delle competenze dirette su «Ambiente e Tutela del territorio», specificamente riferite ai Rifiuti e alla gestione del verde urbano. Deleghe che, nella idea del sindaco, dovrebbero finire in capo all’Area VI nelle mani del dirigente ai Lavori Pubblici e Manutenzioni, attualmente individuato nell’architetto Paolo Caracciolo, considerato inamovibile in quel ruolo dalla «corrente» di riferimento della lista «Il Biplano», una variabile locale del partito di Fratelli d’Italia. Il quale Caracciolo – e trattative sarebbero in corso al momento – potrebbe però arrivare a tenere le redini del solo settore dell’Urbanistica comunale, lasciando i LL.PP e i Rifiuti alla nuova entrata ingegner Bernardina Colasanti: la soluzione potrebbe maturare con il beneplacito (alla fine) de «Il Biplano» e dello stesso Andrea Mazza in rappresentanza dell’altra lista civica di maggioranza «Città Nuova».
Una ricomposizione del quadro delle funzioni dirigenziali in tal senso, lascerebbe tuttavia non pochi interrogativi negli osservatori degli accadimenti di Palazzo. Non spiegherebbe, in primo luogo, la logica di destinare (di fatto) ad altro incarico, e proprio in questo momento, un dirigente impegnato da mesi nella non facile stesura del nuovo bando di gara sull’Igiene Urbana. Una attività dai ritmi serrati, anche in vista della scadenza, prevista il 31 dicembre, della proroga tecnica disposta a giugno dal Comune nei confronti dell’attuale gestore (Tekneko) del servizio di Raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti. Chi conosce Tassone racconta di una predisposizione netta del dirigente a rispedire al mittente qualunque forma di «ingerenza» nel lavoro, per le prerogative della funzione svolta e nel rispetto dei sui doveri d’ufficio. E a tal proposito, sono ancora i bene informati a riferire un episodio accaduto un anno fa. Quando il dirigente rispose per le rime (e per iscritto) all’assessore ai Lavori Pubblici Mario Proietti che, con una nota transitata dal Protocollo dell’Ente, le chiedeva inopportunamente conto della composizione di una commissione di gara da lei presieduta, per l’affidamento di un appalto sui lavori di adeguamento antisismico nella scuola Don Milani di via Marco Aurelio a Guidonia centro. La risposta del dirigente non si fece attendere, con la rivendicazione dell’autonomia delle proprie funzioni, nel rispetto del buon andamento dell’azione amministrativa, del principio di imparzialità, di pubblicità e trasparenza e, in ultimo ma non meno importante, del principio di ragionevolezza in merito alle scelte dei commissari di gara. Ora, la palla passerebbe alla giunta municipale, organismo indicato dalla legge per deliberare sulla Macrostruttura del Comune.