Guidonia – Pd e M5S chiesero alla Tre Esse Italia di «fermare» l’attività di riscossione dei tributi: ecco il carteggio

GUIDONIA – Chiesero alla Tre Esse Italia Srl di fermare la normale attività di riscossione dei tributi. In risposta al concessionario, che comunicava l’imminente invio di oltre 55mila atti di accertamento e ingiuntivi, con nota (la numero 0112601) assunta al protocollo del Comune di Guidonia Montecelio il 7 dicembre 2021 – (le firme digitali risultano acquisite al sistema informatico alle ore 17.10 e 17.12 minuti) – Nicolò Roccolino e Nicola Sciarra, rispettivamente dirigente e assessore (M5S) alle Finanze dell’Ente, invitarono la Tre Esse Italia a soprassedere. Nel linguaggio burocratico «a sospendere le attività comunicateci con nota prot. n. U21/3150 del 06.12.2021 e registrata al ns. prot. al n. 0112237 del 07.12.2021».
Sono i passaggi salienti del carteggio intercorso tra le parti a dicembre 2021. Seguì la seconda proroga contrattuale tecnica concessa dal Comune alla Tre Esse Italia, scadenza: fine giugno 2022. Mentre degli atti che il concessionario si riprometteva di inviare si sono perse le tracce per mesi. Almeno fino alla settimana successiva al primo turno elettorale (quello dello scorso 12 giugno), quando circa «35mila contribuenti hanno ricevuto a domicilio avvisi di accertamento e ingiunzioni tributarie». È quanto hanno denunciato giorni addietro i due candidati rimasti in ballo per fare il sindaco, rispettivamente Alfonso Masini (centrodestra) e Mauro Lombardo (Nuovo Polo Civico): si vota domenica 26 giugno. Una danno e una beffa secondo Lombardo, dovuta alla scadenza contrattuale di Tre Esse Italia che, già da lunedì prossimo, priverà i cittadini del soggetto a cui rivolgersi «per avere chiarimenti, o dirimere eventuali controversie circa le somme da pagare che si sono visti recapitare». Per Masini è incredibile che «le notifiche coincidano con la scadenza della proroga di contratto concessa alla società da parte dell’amministrazione uscente targata Pd e M5S». Incredibile anche il fatto che «gli avvisi siano stati recapitati proprio durante il ballottaggio».
IL CARTEGGIO
A scrivere aveva cominciato la Tre Esse Italia. Una raccomandata spedita via Pec (Posta certificata) partita da Supino (sede legale della società) il 6 dicembre (numero protocollo U21/3150) all’indirizzo di Roccolino, di Michel Barbet (il sindaco grillino arrivato agli sgoccioli) di Nicola Sciarra, di Dino Luzi e Ludovica Fiorelli, rispettivamente Direttore dell’esecuzione del contratto (Dec) e Responsabile del procedimento (Rup). Si tratta dei due dipendenti comunali investiti della funzione pubblica di controllare e gestire i rapporti contrattuali con la Tre Esse Italia. Il concessionario lamentava il lassismo dell’amministrazione a guida di Pd e M5S. Prima di entrare nel vivo della comunicazione, sottolineava la mancanza «di indicazione da parte della Vostra Spett.le Amministrazione sulla politica fiscale da attuare né, tantomeno, alcun riscontro in merito al prolungamento contrattuale più volte sottoposto alla vostra attenzione…». Poi, Tre Esse passava alla ciccia della questione, informando il Comune di voler «dare seguito alla notifica dei provvedimenti ai contribuenti interessati nei prossimi ed immediati giorni. Più precisamente, l’invio di cartelle sulle omesse/infedeli dichiarazioni ed agli omessi/parziali versamenti riscontrati». Segue il lungo elenco.
IL LUNGO ELENCO
La Tre Esse Italia comunicava di voler procedere all’invio imminente di migliaia e migliaia di atti tributari, nello specifico di:
1. 3250 Avvisi di accertamento esecutivi per IUC – IMU TASI e TARI – relativi ad annualità pregresse e non prescritte per un importo complessivo (imposta, sanzioni e interessi) pari ad euro: IMU €. 21.201.583,00; TASI €. 2.899.147,00; TARI €. 2.529.354,00. Per un totale pari ad €. 26.630.084,00.
2. 39.967 Avvisi di accertamento esecutivi per omesso/parziale pagamento della TARI ordinaria 2018/2019 e 2020 per un importo complessivo (imposta, sanzioni e interessi) pari ad € 19.950.000.00.
3. 4828 Ingiunzioni Fiscali per il recupero delle somme non versate a seguito degli avvisi di accertamenti relativi all’omesso/parziale pagamento della TARI ordinaria 2014 per un importo complessivo (imposta, sanzioni e interessi) pari ad € 1.704.415,09.
4. 7762 atti esecutivi-cautelari per il recupero delle somme non versate a seguito degli avvisi di accertamenti esecutivi relativi all’omesso/parziale pagamento della TARI 2015, 2016 e 2017, per un importo complessivo (imposta, sanzioni e interessi) pari ad € 9.537.394,49.
5. «Infine – scrive – anche in riferimento alle entrate minori, si comunica che verranno emessi i corrispondenti avvisi di accertamento esecutivi a seguito delle verifiche sui presupposti impositivi relativi all’ICP – Imposta Comunale sulla Pubblicità ed al COSAP – Canone occupazioni spazi ed aree pubbliche, per gli anni pregressi e non prescritti, per un importo complessivo pari ad euro: ICP: n. 42 avvisi per €. 46.024,00; COSAP: n. 106 avvisi per €. 13.274,00. Per un totale pari ad €. 59.298,00.
«Riepilogando – concludeva la Tre Esse – in considerazione degli importi e delle quantità suindicate, la ns. società ha predisposto circa 55.955 atti di riscossione per un importo totale di €. 57.881.191,58». Dal computo – precisava inoltre – sono esclusi «gli avvisi – IMU e TASI – che verranno notificati nei confronti delle imprese operanti nel settore estrattivo e dell’ATER Provincia di Roma».
La risposta di Sciarra e Roccolino non si faceva attendere: «Certi della Vostra volontà di osservare i giusti principi di buona fede contrattuale nonché di leale collaborazione tra Enti e, in ogni caso, in attesa della risoluzione di tutte le tematiche in essere allo stato – scrivono il dirigente apicale e l’assssore – il cui esito è necessario e propedeutico per un corretto rapporto in merito alle attività contrattualmente previste, nonché per una definizione di reciproco gradimento per gli eventuali rapporti futuri, vi invitiamo a sospendere le attività comunicateci con nota prot. n. U21/3150 del 06.12.2021 e registrata al ns. prot. al n. 0112237 del 07.12.2021 per le quali non sussistano cause di decadenza e prescrizione al 31/12/2021». Una vicenda tutta da indagare.