GUIDONIA – Claudio Zarro, il presidente 5Stelle della commissione alle Attività produttive ha mediato fino alla fine e anche dopo che il dirigente d’area Paola Piseddu, con un provvedimento controverso, mettesse la pietra tombale sul Natale del Corso cittadino. Adottando per i commercianti di via Roma una procedura difforme rispetto a quanto fatto in precedenza per le altre circoscrizioni, dove le autorizzazioni all’istallazione delle luminarie di quartiere non suggerivano i controlli della polizia municipale per eventuali violazioni. Proprio l’idea dei vigili urbani impegnati nella ricerca certosina del cavillo ha scoraggiato gli esercenti. Che dopo essersi autotassati per accendere la strada hanno gettato la spugna.  Con grande rammarico e dopo settimane di patimento, si sono detti rassegnati a lasciare al buio le attività commerciali che proprio in questo periodo avrebbero al contrario bisogno di una vetrina scintillante per invogliare la clientela a scegliere i negozi di prossimità.

Oltre il danno la presa in giro. Nel provvedimento dirigenziale che sospende la richiesta di illuminare via Roma, nella forme più burocratese, Paola Piseddu dà un termine di 30 giorni per impugnarne gli effetti davanti alla giustizia amministrativa, dimenticando la necessaria contingenza di dover procedere nel tempo di Babbo Natale. Una situazione paradossale per Claudio Zarro che comunque non si arrende. Intenzionato a illuminare il Corso come si potrà, «pronto a farlo – dice – a spese dell’amministrazione, utilizzando i residui di bilancio già stanziati dall’amministrazione per il Natale 2018, anche in assenza di una convergenza con l’associazione commercianti. Entro un paio di giorni faremo tutto». L’idea è quella di illuminare gli alberi che incorniciano la strada. Quei platani che il dirigente ha severamente vietato di usare come punti di fissaggio.

Se non è mancato l’impegno, soprattutto da parte della commissione, il risultato è stato lo stesso un calvario. L’eccesso di zelo di Piseddu, determinata ad applicare alla lettera norme e cavilli, ha creato non pochi disagi nei quartieri. A Colleverde, per far fronte alle richieste degli uffici, i commercianti hanno dovuto sborsare 1.200 euro oltre i 6mila già raccolti per l’installazione di luminarie ma da ieri la via Monte Bianco e piazza di Colleverde sono accese. Una trafila burocratica durata settimane. Come il via vai delle associazioni di categoria da e verso il Comune di Guidonia Montecelio per essere certe di rispettare alla lettera le linee imposte dall’amministrazione. Il contrario di quella semplificazione che avrebbe dovuto rendere più facile il rapporto tra Ente e cittadini. Ma di paradossi l’organizzazione del Natale guidoniano ne registra a iosa. Un bando partito in ritardo sui tempi necessari a fare le cose per bene non ha portato ai risultati sperati. Così, 10mila euro complessivi da spendere per la organizzazione di eventi e iniziative di quartiere sono rimasti in gran parte inutilizzati per mancanza di concorrenti. Solo tre associazioni si sono fatte avanti con proposte e progetti, la Collina degli Artisti di Pichini e le due Proloco rispettivamente di Setteville e La Botte. Duemila700 euro il badget loro assegnato, la rimanenza è stata invece destinata d’ufficio a due contraenti selezionati d’urgenza (extra bando) per l’acquisto di eventi natalizi (in programma il 22 dicembre) e alberi di Natale da collocare nelle piazze cittadine. Tremila200 euro sono stati impegnati per l’azienda Agr di Daniele De Vincenzi che il giorno della Immacolata ha decorato 8 abeti di medie dimensioni in altrettante piazze o spazi pubblici; 4mila e 100 euro sono andati alla Magnum Group srl di Roma per la programmazione di animazioni natalizie nei quartieri della città.

Un provvedimento tampone confluito nell’ennesima determina pasticciata nella forma. Fatta talmente di fretta da risultare pubblicata l’8 dicembre sull’albo pretorio online, di sabato e in un giorno di festa quando gli uffici sono chiusi. Anche l’intestazione è sbagliata: area VIII Servizi alla Persona, quando la competenza è della Cultura. Dilettantismo, approssimazione e mancata programmazione nei giusti tempi producono il caos.

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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