GUIDONIA – Passano gli anni, si susseguono le determinazioni di affidamento e liquidazione di spesa, ma il numero dei cani randagi da alloggiare resta invariato: 365 esemplari per i quali il Comune di Guidonia Montecelio paga 3euro e 40 centesimi al giorno (3.50 per quelli pericolosi), oltre iva, per provvederne al vitto e alla custodia. Nessun decesso, nessuna new entry, è questo il numero invariato e invariabile in base al quale l’Ente sborsa, da anni immemori, complessivi 500mila euro l’anno. E solo a Casa Luca Srl. Poi ci sono i 79mila euro che vanno a La Fattoria di Tobia, struttura di ricovero sanitario. Per fare un raffronto che renda l’idea della enormità di spesa, è più del doppio di quanto il Comune investa per le disabilità gravi, o di quanto costino ai contribuenti le cariche elettive della seconda istituzione locale, il consiglio comunale.

Il numero invariabile degli esemplari non è la sola stranezza nella vicenda dell’affidamento continuato in proroga del servizio al canile romano di Casa Luca. A dir poco nebulosa è la procedura che da almeno dieci anni porta nella casse della struttura alloggiativa tanti soldini (senza controlli sulla fondatezza della spesa), apparentemente in assenza di giustificati motivi. Già nel 2009 il canile operava in regime di proroga di contratto. Sotto la necessità e la urgenza di garantire un servizio essenziale, e nelle “more di una procedura aperta da avviarsi quanto prima”, anche l’amministrazione 5Stelle di Michel Barbet ha continuato a liquidare somme di tutto rispetto alla società Casa Luca Srl, sede in Corso Trieste a Roma, con la formula della “presa d’atto dell’avvenuta continuità del servizio e mantenimento dei cani comunali”. L’ultima determinazione disponibile sull’albo pretorio online è la 93 dell’11 novembre 2017 (leggi qui) del settore Ambiente (in piena era 5Stelle) che impegnava somme, disponendone contestuale liquidazione, per il periodo 1 gennaio 31 dicembre 2017. A firmarla, il dirigente (oggi ai Lavori pubblici) Marco Simoncini per importi centesimali pari a 471mila euro. Un atto seriale, costruito sui copia e incolla dei precedenti, che presupponeva (anche) la stipula di una convenzione tra le parti a copertura dei successivi 6 mesi del 2018 nelle “more della costruzione di uno o più canili”.

Dei cani adesso è scomparsa ogni traccia amministrativa. Ignote sono le scelte operate dall’Ente sulle sorti degli esemplari randagi di cui la legge dispone l’obbligo di assicurare il ricovero, la custodia e il mantenimento. Nel sito online della Città metropolitana di Roma, che gestisce le gare su una disposizione del commissario prefettizio (2016) mai revocata, non c’è traccia di un bando aperto per l’affidamento del servizio attraverso una regolare selezione pubblica. Né sul portale istituzionale dell’Ente sono comparsi atti relativi a ulteriori proroghe. Casa Luca non è l’unica struttura ad operare (non si capisce attualmente in forza di quale provvedimento) per conto del Comune di Guidonia Montecelio. La Fattoria di Tobia infatti è il canile sanitario di riferimento dell’Ente al costo di 79mila euro. Liquidati per l’anno scorso con la determinazione 92 del’11 novembre 2017 (leggi qui) sempre a firma di Marco Simoncini. Stessa procedura, stessa richiamata (presunta) convenzione, medesima proroga.

 

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

1Commento
  • Edelweiss

    Non ho parole…. un bel business !!!! Ma in galera no??? Dove sono le istituzioni??🤦‍♀️

    Luglio 10, 2018

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