GUIDONIA – Da halloween alle celebrazioni ufficiali per la giornata delle forze armate il passo è stato veloce,  e l’associazione dell’assessore alla Cultura Elisa Strani ha voluto pensarle a proprio modo. Niente rappresentanze militari solennemente schierate sulle note dell’inno nazionale, a piazza Matteotti la festa dell’unità d’italia e delle forze armate quest’anno si celebra con i palloncini rossi e il corbezzolo «quale simbolo della nostra patria» (così recita il manifesto) e a essere ignoto non è il milite ma l’eventuale clou con trombette e cotillons. Non è uno scherzo ma la realtà nella terza città della regione. Il programma ufficiale del Comune di Guidonia Montecelio prevede inoltre un intervento del vice sindaco Davide Russo, quindi «l’esposizione della bandiera italiana». Dai teatri di guerra ai teatri d’animazione, sotto il cielo pentastellato può succedere. Se l’organizzazione di una delle più importanti commemorazioni di stato finisce per interessare una associazione – La Collina degli Artisti – d’abitudine portata alla pianificazione di feste per bambini nel quartiere Pichini, lo stesso dove risiede Strani. Ragazzini festanti, dolcetto o scherzetto, streghe e fattucchiere, l’ultima performance narrata sui social era stata appunto la festa di halloween, un paio di giorni fa, alla presenza dell’assessore.

Una scelta decisamente contro corrente quella dell’amministrazione 5Stelle, fuori dal protocollo e dalle convenzioni civili e militari. Per gli amanti della tradizione restano le città vicine. Roma, dove a piazza Venezia sono attese migliaia di persone per lo spettacolo delle frecce tricolori, momento di massima suggestione della festa delle forze armate che in questo 2018 coincide con il centenario dalla fine della prima guerra mondiale. Un po’ in tutta la provincia il programma ufficiale è ricco di eventi solenni, con sfilate e deposizioni di corone d’alloro al monumento ai caduti o al milite ignoto. Menzione speciale merita il programma nella vicina città di Mentana, dove l’amministrazione comunale, imbastendo un lavoro durato mesi, ha ricostruito la mappa dei luoghi esatti, ospedali da campo e trincee, dove persero la vita molti dei militari mentanesi negli anni della grande guerra, Caporetto, il Carso, il Piave. (la foto di copertina è presa dalla pagina facebook dell’associazione La Collina degli Artisti)

 

 

 

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

Nessun Commento

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo e-mail non sarà pubblicato.