GUIDONIA – Il profilo potrebbe essere quello di un «grafomane» (si perdonerà l’ardire linguistico del cronista) il quale non perde occasione di inforcare la penna per «sollecitare» presso gli uffici comunali competenti qualunque richiesta di intervento, ovviamente senza seguire particolari criteri di priorità o gravità ma privilegiando le sue personalissime aspettative.

Ora, è novità di questi giorni, il consigliere comunale Cristian Diano, entrato in aula meno di un anno fa in rappresentanza della lista civica «In Comune» collegata alla candidatura a sindaco (mancato) di Claudio Zarro (poi nominato assessore dal concorrente invece eletto Mauro Lombardo, mamma mia che confusione) si è dotato perfino di carta personalizzata. Riportante il logo della lista medesima ma arricchito di nome e carica ricoperta. Una prassi, ormai, per Cristian Diano, Consigliere Comunale, inoltrare via Pec le «sollecitazioni» al dirigente di turno attraverso l’uso della «sua» carta intestata. Come fosse normale per un rappresentante della seconda istituzione dell’Ente (l’assise comunale) fare indirette pressioni sulla «gestione» affinché si intervenga per riparare una buca piuttosto che un’altra, potare alberi o ripulire nanodiscariche, ma solo quelle dettagliatamente indicate nella richiesta. Va sottolineato che la legge, al fine di evitare comportamenti che potrebbero scadere nelle ingerenze, separa nettamente le competenze riconducibili alle cariche elettive da quelle in capo all’apparato burocratico amministrativo. Evitando che tra i due settori vi siano punti di raccordo al di fuori delle linee di indirizzo elaborate dalla giunta municipale come organo collegiale e nemmeno a livello di singolo assessore.

Sta di fatto che a fare «rumore» creando non pochi malumori nei corridoi di Palazzo, sia stata l’ultima missiva vergata da Diano con le modalità sopra descritte. Una «sollecitazione» inviata all’attenzione del dirigente all’Ambiente e Patrimonio Annalisa Tassone, con cui il consigliere rappresenta la necessità di ottenere a stretto giro un sopralluogo dei tecnici comunali nel quartiere di Setteville, specificamente nelle vie Todini e Leopardi, al fine «dell’eliminazione di eventuali barriere architettoniche e verifica delle alberature». Negli allegati, le foto delle criticità indicate e descritte da Diano come «segnalazioni fatte pervenire da alcuni cittadini». Del 12 novembre scorso è invece la risposta del dirigente. Inoltrata al Diano, soprattutto al sindaco Mauro Lombardo, al segretario generale Gloria Di Rini, alla giunta municipale tutta affinché si esprima sul da farsi, nel rispetto delle procedure di legge.

Annalisa Tassone scrive di avere provveduto «all’elaborazione di una valutazione economica relativa sia alla soluzione di potatura sia alla soluzione di abbattimento delle alberature», rinviando così la palla dalle parti di Lombardo e Di Rini cui spetta, per competenza, ogni decisione. Considerando, spiega bene il dirigente, che le richieste avanzate dal consigliere «comportano un impegno economico con oneri riflessi sul bilancio comunale». Sottinteso: trovate e i soldi e fornitemi le linee di indirizzo. Fermo restando, che se ognuno dei 24 consiglieri comunali eletti si dotasse di carta intestata, non basterebbero bilanci comunali larghi 4 volte l’attuale per fare fronte alle richieste. Questo, al netto dei motivi di inopportunità e non soltanto di natura politica, che una prassi del genere delinea.