Guidonia – Il pasticcio degli incarichi ad interim attribuiti ai dirigenti a contratto, per la Corte dei Conti non si può
Guidonia – La questione sarebbe parecchio dibattuta a palazzo, nelle stanze del sindaco Mauro Lombardo e del segretario generale del Comune di Guidonia Montecelio Gloria Di Rini. Dopo l’addio, nell’ordine, del dirigente finanziario (di ruolo) Fabio Lauro passato ad altro incarico presso differente ente locale, e lo scadere specifico (il 21 luglio scorso) del contratto triennale del dirigente fiduciario all’Urbanistica, architetto Cristina Zizzari, nominata e rinnovata a seguito di selezione ex articolo 110 del Tuel (dlgs 276 del 2000) grazie a due decreti di altrettanti sindaci (Michel Barbet e Mauro Lombardo), l’Ente, a corto di figure dirigenziali, si è visto costretto a ricorrere all’istituto dell’interim per coprire i vuoti in organico.
In mancanza di dirigenti di ruolo, di cui ormai resta in servizio solo Paola Piseddu, assunti ossia dopo avere superato la rituale selezione concorsuale, il vertice politico del Comune, attraverso l’adozione di due decreti sindacali, ha trasferito le funzioni ad interim dell’Urbanistica a Paolo Caracciolo, quelle di Personale e Finanze rispettivamente ad Aldo Cerroni e alla stessa Di Rini. Tutti dirigenti a contratto, selezionati con colloquio e valutazione curricolare per ricoprire l’incarico dirigenziale, in un tempo determinato dei tre anni, nei settori di Lavori Pubblici il Caracciolo e dei Servizi Sociali e Cultura Aldo Cerroni. Una forzatura per i puristi delle regole che avrebbero sollevato il caso: l’esistenza di una deliberazione della Corte dei Conti, sezione per il Lazio, datata dicembre 2018 lo impedirebbe. Un dettato chiaro e non soggetto a interpretazioni: non possono, di norma, essere conferiti incarichi ad interim diversi da quelli per i quali sono stati assunti i dirigenti a tempo indeterminato. Dettato commentato e menzionato un po’ ovunque sui siti specializzati di pubblica amministrazione, per forza a conoscenza dei segretario comunali.
In effetti, secondo la Corte dei Conti «per potere conferire la reggenza di un incarico dirigenziale ad un dirigente assunto a tempo determinato occorre da un lato esplorare prioritariamente, ed in concreto, la possibilità di applicare proficuamente all’ufficio risorse interne […] Dall’altro dimostrare la coerenza, con le funzioni da svolgere, del bagaglio culturale e professionale del dirigente a termine, sostanzialmente rinnovando le valutazioni curricolari effettuate all’atto della instaurazione del rapporto dirigenziale». Niente di tutto questo è stato fatto al Comune di Guidonia Montecelio, con ovvie responsabilità dell’organo di indirizzo politico per i decreti adottati e del vertice burocratico per le dimenticanze.
Il dirigente a contratto non può assumere altri incarichi dirigenziali ad interim lo dice la Corte dei Conti, sezione regionale di controllo per il Lazio nella deliberazione del 5 dicembre 2018, n.73. Che così recita:
«Il caso oggetto di attenzione da parte del giudice contabile riguarda la legittimità dell’attribuzione di un incarico dirigenziale vacante conferito ad interim ad un dirigente assunto a contratto. La fattispecie ha valenza generale in quanto estensibile a tutte le PA, ivi compresi gli Enti locali, cui si applicano le disposizioni previste dall’art. 19, comma 6, del d.lgs. 165/2001. Secondo la Corte dei conti, Sezione regionale di controllo per il Lazio (deliberazione 5 dicembre 2018, n. 73) va dichiarata l’illegittimità dell’attribuzione di un incarico ad interim effettuato dalla PA ad un dirigente a contratto, in quanto il conferimento di incarico aggiuntivo, ancorché di durata intrinsecamente limitata, determina un’estensione dell’oggetto del rapporto di lavoro del dirigente a termine, venendo ad assumere una valenza costitutiva diversa da quella che tale conferimento presenta nei confronti dei dirigenti di ruolo, una scelta in tale direzione non può essere legittimamente effettuata se non in base agli stessi presupposti e condizioni che ne hanno legittimato l’immissione in servizio in via principale».
L’ente locale può solo nominare un altro tra dirigenti di ruolo a coprire la temporanea titolarità di un’altra posizione dirigenziale. E la Piseddu sembrerebbe l’unica titolata. Sarebbero invece a rischio di nullità tutti gli atti adottati dal dirigente ad interim sprovvisto di titolo. Senza contare le controversie sull’attribuzione dell’indennità di risultato per l’interim ricoperto, anche per quanto riguarda direttamente il segretario generale. Un guaio complessivo che agiterebbe le giornate di più di qualcuno al Comune. Resta poi un altro fatto da valutare: come ha fatto l’Ente a rimanere sprovvisto di figure dirigenziali in pianta organica?. La cattiva programmazione nella gestione del personale si protrae da mesi. E c’è chi mette sotto la lente l’operato dell’assessore Paola De Dominicis.