Dal nord e per l’indipendenza della Padania ma sempre con Salvini, l’alter Lega della Cacioni presto nel gruppo nuovo di zecca
GUIDONIA – Un escamotage per bypassare il niet di Giovanna Ammaturo consentendo a Arianna Cacioni di rappresentare l’altra metà della Lega in consiglio comunale, sotto il secondo vessillo riconducibile al matteone nazionale, il vice premier guida politica di un partito tecnicamente composto da due movimenti con differenti statuti. Un passaggio formale ritenuto necessario dai supporter della ex forzista fratellina d’italia (Alessandro e Vittorio Messa su tutti), dopo il fuoco di sbarramento di Ammaturo, che ieri mattina aveva protocollato al presidente del consiglio comunale, il pentagrillo Angelo Mortellaro, la decisione irrevocabile di tenere «ad libitum» Cacioni fuori dal gruppo della «Lega per Salvini premier», soggetto giuridico costituito dal vicepremier nel dicembre del 2017 per motivi di opportunità economica: lasciare i debiti della vecchia Lega fuori dalla porta.
Al nord tuttavia, il vecchio partito di Bossi, quello del tesoriere Francesco Belsito, per la giustizia il dominus della manovra aggiusta conti, continua ad esistere e con un proprio Statuto, al netto dei 49milioni di euro da restituire al fisco italiano in 80 anni. «Lega Nord per l’Indipendenza della Padania», così si chiama, sarebbe pronto a costituirsi come gruppo autonomo nel consiglio comunale di Guidonia Montecelio con Arianna Cacioni unico esponente.
In teoria, chi fa politica leghista nel Lazio, per il tesseramento sarebbe obbligato a cliccare su legapersalvinipremier.it., sito accessibile per i nuovi adepti nel centro sud fino alla Sicilia, ma in deroga è sempre disponibile il partito di Salvini per il centronord (dalla Valle d’Aosta all’Umbria) in cui vige lo statuto del 2015 che proclama come «finalità il conseguimento dell’indipendenza della Padania», e continua ad avere la sede storica di via Bellerio a Milano. Due partiti gemelli in uno, con a capo Matteo Salvini e un’unica rappresentanza nelle istituzioni parlamentari, ma a Guidonia no. Qui ci sono le due metà della Lega.