GUIDONIA – Per le numerose volte che nelle ultime settimane si è fatto vedere a Guidonia Montecelio, gli si dovrebbe chiedere se lavori ancora per i cittadini del Lazio che tutti i mesi gli pagano lo stipendio da presidente del consiglio regionale. Marco Vincenzi, il the boss ex sindaco di Tivoli da anni di casa alla Pisana, lo scorso anno arrivato a sorpresa alla guida dell’assemblea regionale (dopo le dimissioni di Mauro Buschini travolto dalle polemiche sulla concorsopoli di Allumiere), non perde una battuta. Il presidente, e potente capocorrente del Partito democratico, è risaputo, cova ambizioni parlamentari in vista delle elezioni politiche del 2023 e necessita di un bacino elettorale più largo. Così, forte della posizione dominante già raggiunta nella vicina Tivoli, suo quartier generale, presidia Guidonia Montecelio in campagna elettorale (si vota per le amministrative il 12 giugno). Ogni parola, gesto o presenza sono spesi per il progressista in corsa alla carica di sindaco Alberto Cuccuru, ma principalmente a sostegno di colui che considera (al momento) il suo riferimento territoriale e che gli osservatori individuano nel consigliere uscente (ricandidato) Simone Guglielmo.

L’ultima interferenza risale a poche ore fa. Quando attraverso Alessio D’amato, Giulio Santonocitomanager pubblico a capo della Asl Rm5, il sindaco dimezzato Michel Barbet, la Cgil provinciale, in aggiunta alla sua declinazione nella ex Provincia di Roma Manuela Chioccia e di qualche candidato rigorosamente progressista, per la seconda volta in pochi giorni Marco Vincenzi è tornato a promuovere e promettere l’apertura di una casa della salute a Colleverde. L’iniziativa era a carattere elettoralistituzionale, del tutto simile alle altre già viste al Car (Centro alimentare di Roma), sempre a Colleverde, prima ancora presso le aziende della zona industriale. Fino al Centro per la valorizzazione del Travertino Romano (Cvtr) dove Cuccuru è stato costretto a tornare una seconda volta per fare contento Guglielmo, in precedenza si era presentato scortato da Mario Lomuscio, ricandidato con lo stesso partito ma espressione di una diversa corrente.

Vincenzi non si è sottratto nemmeno agli incontri ristretti organizzati dal suo riferimento territoriale, intervenendo ad aperitivi e caffè davanti a qualche elettore.

 

Vincenzi farebbe di tutto per mettere la terza città del Lazio a contorno della centralità tiburtina, relegandola a periferia della periferia, schiacciata tra Roma e Tivoli, è la tesi più gettonata tra gli analisti e instancabili osservatori dei fatti politici. Per le logiche correntizie e con un Partito democratico debole a livello comunale, in caso di vittoria del centrosinistra, Guidonia diverrebbe per Vincenzi un trofeo, una mostrina di cui vantarsi ai tavoli che decidono le candidature in vista delle elezioni regionali e politiche in programma nei primi mesi del 2023.

Facendo un breve riassunto delle comparsate, solo negli ultimi mesi, the boss è arrivato in città a promettere, nell’0rdine: l’ospedale Tiburtino che farà sul territorio di Tivoli; 1500 posti di lavoro al Car che però si chiama Centro agroalimentare di Roma e ruota nell’orbita degli interessi, non solo politici, di Regione Lazio e Campidoglio; una nuova legge sulle cave al cui testo la stessa Regione lavora da anni. Questi sono anche i contenuti che Cuccuru concentra nei suoi interventi da candidato sindaco, parlando di «nostre idee concrete che riguardano crescita e sviluppo, per un decisivo salto di qualità della città». Sperando che non sia un baratro. Per la città di Guidonia Montecelio, s’intende.

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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