Guidonia – Bilancio, investimento smisurato su 295 pali «privati» a Parco Azzurro. Agli altri quartieri? Solo le briciole

GUIDONIA – Il succo di questa storia è nel «Programma triennale dei lavori pubblici 2023/2025 dell’amministrazione di Guidonia Montecelio – Area VI Lavori Pubblici Manutenzioni e Patrimonio» ECCOLO CLICCA E CONSULTA licenziato dalla giunta civica lo scorso 15 maggio. Si tratta di uno degli allegati al Dup (Documento unico di programmazione della spesa) che fissa gli obiettivi di Bilancio e distribuisce gli investimenti. Un triennale «lacrime e sangue» come si usa dire. Dove l’amministrazione del sindaco Mauro Lombardo si è vista costretta a sforbiciare voci di spesa a destra e a manca. La causa?. I pochi soldi a fronte delle innumerevoli criticità accertate, su cui si sarebbe dovuto intervenire con urgenza e piglio fermo (come da promesse elettorali). Strade colabrodo, marciapiedi malconci, discariche abusive, manutenzioni indifferibili del verde pubblico e del patrimonio comunale: salvo poche eccezioni, tutto è stato rinviato a tempi migliori. In questo quadro desolante per le casse pubbliche e le aspettative dei cittadini, il Comune di Guidonia Montecelio ha però deciso (incredibilmente) di investire 746mila euro (dei circa 20 milioni complessivi stanziati nel triennio) sui pali dell’illuminazione di Parco Azzurro. Agglomerato di ville di pregio situate all’interno di un comprensorio fruibile, al momento, dai soli (e pochi) residenti.
Secondo il dirigente dell’Area V Energy Manager ed Energia, Canili, Paesc, Housing Paola Piseddu , «la messa in sicurezza di 295 pali di pubblica illuminazione posizionati in luoghi impropri» era attività non rinviabile. I «luoghi impropri» altri non sono che le ville private all’interno dei cui perimetri si trovano gli impianti. Acquisiti al patrimonio dell’Ente nel 2014 insieme ai 2 chilometri di via di Parco Azzurro, strada da allora rimasta chiusa e inaccessibile ad esclusione dei residenti che la percorrono per andare e venire da casa. Il Comune spenderà nel triennio qualcosa come 576mila euro per «stabilizzare» questi 295 pali «vetusti» e pericolosi. Altri 170 mila euro sono stati stanziati per «la progettazione e la verifica tecnica di altri pali di impianti di pubblica illuminazione all’interno del comprensorio di Parco Azzurro». Una somma monstre se paragonata alle briciole destinate al resto della città. Poche centinaia di migliaia di euro per le buche, la sistemazione dei marciapiedi e altri interventi di manutenzione sulla carta indifferibili in tutto il territorio comunale. «Quando non ci sono i soldi per comprare i pali della videosorveglianza nei quartieri a maggior rischio sicurezza, si spendono somme enormi a vantaggio di un comprensorio rimasto ad una gestione privata», è il mugugno che arriva dalle parti della commissione Lavori Pubblici.

Un estratto del Piano della performance 2022 relativo alla vicenda dei 295 pali di Parco Azzurro
Ma chi ha deciso di mettere così tanti soldi su due progetti marginali rispetto alle esigenze generali?. Chi ha stabilito quali fossero le priorità di spesa, tra le innumerevoli altre non prese nella giusta considerazione?. Alcuni fatti sono accertati. Il dirigente ha legato i due interventi, classificati come «strategici», al raggiungimento degli obiettivi da cui dipende la sua indennità di risultato. «La messa in sicurezza dei 295 pali posizionati in luoghi impropri» era, infatti, progetto già inserito nel Piano della performance 2022 (in base al quale i dirigenti riscuotono il bonus) licenziato dalla giunta civica a dicembre dell’anno scorso. Il 5 aprile, però, con la delibera di giunta numero 43 ECCOLA CLICCA E LEGGI, il sindaco e gli assessori (su proposta del delegato ai LL.PP Mario Proietti) «bollinavano» i progetti come prioritari, assumendosi la responsabilità diretta della spesa. E così rinviando la gestione delle altre, innumerevoli criticità del comune a tempi migliori.
La storia per certi versi surreale di Parco Azzurro comincia nel 2014, quando l’amministrazione dell’epoca decide di «comprare» la strada e sobbarcarsi i costi dell’illuminazione interna fino a quel momento a carico della cooperativa di Parco Azzurro. Nel passaggio di proprietà (del 3 febbraio 2015) è scritto che il Comune acquisisce beni del valore di circa 180mila euro, ma il vero obiettivo, a giustificazione dell’investimento, è l’apertura di via di Parco Azzurro come strada di collegamento tra la Nomentana e la Palombarese in chiave anti traffico per l’intero quadrante.
A quasi dieci anni di distanza la capitalizzazione non ha portato benefici collettivi ma solo importanti oneri per il Comune. La strada rimane chiusa, in compenso l’amministrazione si è dovuta fare carico dei costi di gestione e della manutenzione dei 701 pali di illuminazione, di cui 295 inglobati nelle recinzioni delle ville private. Si legge nella delibera di aprile: «Il soggetto gestore (Enel Sole ndg) al momento della consegna ha fatto rilevare delle criticità inerenti il suddetto comprensorio, criticità che nel corso degli anni a seguire sono state approfondite ed indagate dagli uffici, per cui sono emersi gravi problemi connessi alla vetustà degli impianti del comprensorio (oltre a quelli che sono però oggetto di un separato incarico, ed inerenti al problema dei pali inglobati nelle recinzioni)». Per il comprensorio rimasto a tutti gli effetti privato, pagano, ad oggi, tutti i cittadini contribuenti di Guidonia Montecelio che nei loro quartieri certa manutenzione se la sognano.
AGOSTINO CAPPELLI
Gentile signora Annibali, probabilmente lei non conosce la storia di Parci Azzurro fatto di villette come a Marco Simone e in altre zone di Guidonia. Noi siamo partiti come cooperativa e ci siamo pagati tutto: le strade, la manutenzione delle strade, il verde, i servizi primari e secondari (dalle fogne alle reti idrauliche e di telecomunicazioni)… tutto a nostre spese! Circa 10 anni fa il Comune ha voluto entrare in possesso delle reti pubbliche (strade, illuminazione, verde pubblico etc) senza aver onorato nessuno degli impegni della lottizzazione convenzionata (scuole, gestione del verde pubblico, etc). Non ci siamo mai lamentati fino a quando l’illuminazione (di proprietà del Comune come in tutte le conurbazioni di Guidonia) non hanno evidenziato 2 problemi: sicurezza della palificazione e tecnologia superata (li abbiamo pagato noi ma 30 anni fa in cui il led non era ancora disponibile). Per questo motivo il Comune ha deciso di intervenire con un investimento che è del 3,6 % del bilancio previsto (come lei indica). Quindi mi e ci spieghi: ce l’ha con noi per qualche motivo? O e male informata? Agostino Cappelli (residente pagante tutti i servizi comunali dal 1990)
Elisabetta Aniballi
Il mio lavoro è documentato, ossia si basa sui documenti prodotti dal Comune di Guidonia, ivi compreso l’atto di acquisizione delle aree nel 2014- Quindi, che io conosca o meno la storia di Parco Azzurro non sembra rilevante rispetto all’articolo documentato e frutto di approfondimento giornalistico. Penso infine, e sono libera di affermarlo, che una somma così rilevante per il comprensorio di Parco Azzurro rispetto agli impegni di spesa complessivi, sia frutto di una precisa scelta politica che penalizza tutte le circoscrizioni della città dove le criticità sono innumerevoli. La saluto cordialmente
Mirko Pastorella
Signora Annibali, piuttosto che lamentare la videosorveglianza mancante, perché non lamenta la mancanza di una caserma dei carabinieri o di polizia nella zona di Marco Simone o Colle verde o fonte nuova o Santa Lucia?
Denoto da quello che ha scritto che è infastidita non solo per la messa in sicurezza dell’illuminazione pubblica ma anche del fatto che via di parco azzurro resterà per il momento ancora chiusa.
Aprire il parco non è per ora fattibile da parte del Comune, Regione e quant’altro in quanto i lavori necessari per adeguare le sminfrastrutture richiederebbero ingenti investimenti che ad oggi, come ben sa non sono disponibili.
Ovviamente non mi riferisco solo alla realizzazione delle rotonde all’ingresso del parco in via Nomentana e in via Palombarese ma a tutta la segnaletica orizzontale e verticale che deve essere obbligatoriamente installata, i marciapiedi assenti e li dove presenti dissestati, ai dissuasori che eviterebbero di trasformare le strade in circuito di formula 1 (vivono nel parco tanti bambini) e da non trascurare la correzione di pendenza di via di parco azzurro in direzione di via Nomentana che come sicuramente saprà già anni fa è stata causa di un incidente mortale.
Detto ciò, dato che i residenti del parco sono cittadini e contribuenti del comune di Guidonia, che curano con i propri capitali la pulizia e il decoro del parco azzurro e visto che i pali destinati all’illuminazione sono insufficienti (rimossi dagli addetti in quanto pericolanti), apprezzi quello che a piccoli passi il comune sta attuando per Guidonia e per la comunità. Grazie
Alfredo
A tutti i residenti del comprensorio vorrei chiedere perché si oppongono di aprire il cancello sulla palombarese. Forse avrebbe dato meno fastidio un impegno economico così alto per il rifacimento dell’illuminazione….. anche se altre strade a più alta percorrenza delle vostre sono al buio….