Via di Parco Azzurro divide residenti e Comune, in 2.500 dicono «no» all’apertura anche se la strada è pubblica
GUIDONIA – Hanno raccolto le firme di 520 nuclei famigliari corrispondenti, per numero approssimativo, ad oltre 2.500 residenti. Una petizione popolare per bloccare l’apertura del cancello lato via Palombarese e impedire il libero transito delle auto sui circa 2 chilometri di via di Parco Azzurro, una soluzione che condannerebbe il quartiere residenziale al traffico veicolare dell’intero quadrante. La strada è interna al complesso ma di collegamento tra la ex provinciale (che attraversa Santa Lucia di Fonte Nuova) con la Nomentana e dunque con la Nomentana Bis. La decisione di renderla percorribile a tutti è dell’amministrazione comunale, che spera in questo modo di alleggerire il traffico, nelle ore di punta insostenibile, sulla consolare e in via Palombarese, dove si riversano i mezzi provenienti anche dai quartieri guidoniani di Marco Simone, Setteville e Setteville Nord.
D’altro canto, la via che taglia il complesso tra alberi e giardini ben curati che rimandano un senso di decoro e bellezza, un tempo era privata ma ora è pubblica. Presa in carico dal Comune nel 2014. Per questo la strada deve essere aperta e transitabile per tutti, fanno sapere dal settore Lavori pubblici. Non prima però della realizzazione di una rotatoria, opera che potrebbe arrivare con gli interventi finanziati dalla Regione Lazio per la Ryder Cup, manifestazione golfistica che si terra nel 2023. Ma i residenti sono stati e restano contrari. Nelle ultime settimane hanno raccolto le firme e ieri, martedì 30 novembre, hanno depositato al Comune il voluminoso plico. È indirizzato al sindaco Michel Barbet, all’assessore ai Lavori pubblici Antonio Correnti, accompagnato da una lettera di Antonio De Candia, tra i primi ad arrivare al Parco Azzurro negli anni in cui il quartiere, da sempre delimitato da sbarre in entrata e in uscita, cresceva tra villette e ville di pregio. «Ritengo doveroso rappresentare la volontà di tutti i cittadini, affinché il progetto in via di approvazione, venga abolito per il bene di tutta la popolazione […] siamo fortemente convinti che non sussistano tutti i requisiti per una corretta viabilità all’interno del Parco Azzurro, in termini di sicurezza». La posizione rappresentata da De Candia a sindaco e assessore è netta. Se la petizione dovesse avere esisti negativi, i firmatari valuteranno altre strade anche legali da intraprendere contro l’amministrazione a guida Pd e M5S. Senza soluzioni intermedie o mediazioni: quel cancello deve rimanere chiuso ad ogni costo perché «dopo aver speso i nostri sacrifici per realizzare un complesso residenziale, non vogliamo che diventi un porto di mare con accesso ai malintenzionati».
Residenti divisi. Marco Pinna, amministratore del «Complesso Parco Azzurro», in un’altra lettera inviata sempre al sindaco e all’assessore, esprime invece posizioni più morbide e possibiliste rispetto a De Candia. Dopo avere stilato una lista di interventi indispensabili per la messa in sicurezza della strada, correlata di quadro tecnico economico sui costi delle opere da realizzare per 2milioni e mezzo di euro, conclude che la comunità di Parco Azzurro non «proporrà opposizioni, consapevole che l’interesse generale è superiore all’interesse particolare degli abitanti del Parco, che tuttavia resteranno contrari al progetto». In particolare Pinna chiede adeguamenti tecnici del progetto improntato dal Comune per la rotatoria; la realizzazione di marciapiedi lungo la via, soprattutto interventi di messa in sicurezza dei circa 400 metri di strada che mostrano «una pendenza longitudinale del 15%», dove diventa indispensabile una modifica «con un’elevazione del tratto più basso»; e ancora: l’installazione di barriere fonoassorbenti «ambo i lati» perché a meno di 5 metri dalla carreggiata sorgono «centinaia di ville». Non meno necessari sono gli interventi «presso l’uscita di via dell’Equinozio» dove «una curva a gomito in salita è in una condizione di scarsa visibilità». Inoltre «gli ultimi 50 metri del viale verso la via Nomentana sono costituiti da un registrimento della carreggiata per cui deve prevedersi un adeguamento del tratto per consentire un normale deflusso del traffico intenso».
La posizione del Comune. Come ha scritto Correnti sulla pagina Facebook dell’assessorato ai LL.PP «la realizzazione della rotatoria di Parco Azzurro su via Palombarese è un’opera prioritaria che ha una duplice finalità: da un lato permette l’apertura della viabilità interna di Parco Azzurro che ricordiamo essere strada pubblica, dall’altro, mettendo in comunicazione diretta la Nomentana Bis con via Palombarese evitando il passaggio sulla rotonda di via Marco Simone alleggerendo così il traffico nei pressi del Marco Simone Golf & Country Club». Tutti gli interventi presentati dall’amministrazione comunale hanno la finalità di realizzare una viabilità alternativa a via di Marco Simone in modo da non sovrapporre il traffico locale e pendolare con quello generato dalla Ryder Cup e al contempo di costruire opere utili ai cittadini, migliorando la viabilità della zona. Questo perché, una volta concluso l’evento sportivo, le opere dovranno continuare a dimostrarsi risposte valide al traffico che quotidianamente si riversa nel quadrante interessato da via Nomentana Bis, via Palombarese, via di Casal Bianco e Tiburtina». Seguono aggiornamenti
Ugo Rendine
Ciao Elisabetta, è tornata sul palcosceno l’apertura della strada principale di Parco Azzurro. Anche io abito al Parco da 30 anni e ti posso assicurare che aprire questa strada significherà celebrare un Funerale al giorno (se va meglio un Funerale a settimana). Cio’ si ricava facilmente se si percorre la strada a scendere da Via Nomentana a Via Palombarese ad una velocità di 60/70 km/ora e si toccherà con mano quanto sia facile sbandare in più curve! E la velocità di cui sopra non sarebbe abbondandemente superata dai ritardatari del mattino che troveranno la Nomentana intasata verso Roma? Vogliamo pensarci o fare i pazzi?
Saluti Ugo Rendine
Stefano
Il progetto è frutto di chi evidentemente non conosce minimamente il territorio. Pensare di riversare il traffico della Palombarese sulla Nomentana è l’evidenza della totale inadeguatezza delle valutazioni sui flussi di traffico alla base del progetto, con ricadute non solo per i residenti di parco azzurro ma per tutti i poveri pendolari che soprattutto la mattina vedranno ulteriormente intasata la Nomentana da tutti gli altrettanto disperati automobilisti provenienti dalla Palombarese…invece di approfittare di una manifestazione che avrebbe potuto risolvere i problemi di viabilità della zona si è individuata la soluzione più spicciola…peccato aver perso questa preziosa occasione
Cinzia Villa
Se è pubblica va aperta.