GUIDONIA – La storia narra che in Egitto le truppe di Napoleone vennero avvelenate dopo aver usato del legno di oleandro per fare gli spiedi per cuocere la carne. E in effetti questa è una delle piante più pericolose che si possano trovare in circolazione e a renderla così velenosa è la presenza di oleandrina e di diversi alcaloidi tossici, che possono risultare fatali per uomini e animali. 

Solo nella Regione Lombardia, che rende pubblici i dati, in due anni sono stati registrati 40 casi di avvelenamento, coinvolti soprattutto bambini, attratti dai colori e dalla bellezza del fiore o dalle foglie sempre verdi che portano solitamente alla bocca per assaggiare. Per la Società SIPPS (Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale) l’oleandro è tra le piante più pericolose e da evitare di coltivare alla portata dei bambini. Tutti i suoi componenti sono tossici in quanto la sua linfa irrita pelle e occhi. Se ingerito può dare problemi gastrointestinali e cardiaci. Anche il solo contatto può creare problemi per cui gli specialisti consigliano di non toccarsi gli occhi e la bocca con le mani e lavarsele accuratamente.

Il post su Facebook dell’associazione Azione Cittadina

Molto diffuso a scopo ornamentale, l’oleandro costa poco nei vivai dove si può acquistarlo a buon mercato e non richiede cure particolari. Ma è tra le piante di cui si tende all’eliminazione/sostituzione un po’ ovunque, perché considerate pericolose (come riportato dalla normativa UNI EN 11123 del 2014 – sezione «Arredo verde e vegetazione spontanea»). A questa regola stringente per i parchi pubblici dove siano attrezzate aree ludiche o per lo svago dei più piccoli, fa eccezione il Comune di Guidonia Montecelio. Dove con i soldi provenienti dal bando regionale Ossigeno, c’è chi ha acquistato e messo a dimora un numero considerevole di piante di oleandro in uno spazio già fruibile a bambini e famiglie. Succede a Villalba, nell’area di via Palermo, data in gestione dal Comune all’associazione «Azione Cittadina». La quale ne ha comprati ulteriori 80 esemplari da piantumare nei prossimi giorni, come scrivono gli stessi associati sulla pagina Facebook: «Circa 80 oleandri a breve coloreranno il perimetro dell’area». Azione cittadina ha anche fatto sapere che «a seguire, vorremmo realizzare delle aree ludiche per i bambini e le famiglie e delle aree sportive a beneficio della collettività e degli alunni della scuola limitrofa». A stretto contatto con una pianta vietata perché velenosa e tossica? .

È di tutta evidenza che per l’allestimento del nuovo parco pubblico, la scelta delle specie vegetali, non abbia tenuto conto delle essenze con elevata tossicità e velenosità come l’oleandro, vietate dalle normative che impongono «l’installazione delle attrezzature ludiche vicino a vegetazione a basso rischio, evitando di utilizzare piante velenose, spinose o che possano provocare allergie».

Il dirigente Annalisa Tassone a capo del settore Ambiente del Comune di Guidonia Montecelio

Al parco di via Palermo ne sono state piantate invece un numero considerevole, senza tenere nella giusta considerazione il pericolo potenziale per l’incolumità pubblica e i problemi di derivazione igienico-sanitaria. Una scelta operata in difformità con il Regolamento per la tutela e la promozione del verde in città (ECCOLO, Clicca e Leggi), vigente dal mese di giugno del 2013, il quale nell’allegato «C» impone che le nuove formazioni di parchi debbano tenere conto di determinate regole e documenti amministrativi. Tutti i lavori soggetti a questo Regolamento, da chiunque eseguiti, dovranno essere verificati e validati dai tecnici dell’ufficio Ambiente e Parchi. Chi nel settore del Comune, sotto la responsabilità del dirigente Annalisa Tassone, ha autorizzato la piantumazione di oltre 80 esemplari di una pianta tossica e velenosa in un parco pubblico cittadino?.  

Più che un beneficio, affidare il parco ad un’associazione, potrebbe essere considerato dannoso se vengono meno i dovuti controlli da parte dell’amministrazione?.

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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