Legge «copia-incollata male», così la giunta vincola arbitrariamente soldi sottraendoli ai creditori. Cerroni: materia per la Procura. A rischio stipendi dei dipendenti
GUIDONIA Un errore marchiano. Di quelli che non possono né devono sfuggire alla giustizia contabile e penale. Sintomo dell’operare di una «dirigenza indolente e non consapevole». Di un «vertice politico assente, pigro e inesperto». L’ennesimo svarione in atto pubblico, fa notare Aldo Cerroni, già candidato sindaco nel 2017 per il Polo civico, è costato caro ai cittadini tutti e con essi ai creditori, che si sono visti sottrarre arbitrariamente il diritto di rivalersi sui soldi nella disponibilità dell’Ente. Causa: accantonamenti «vincolanti» mal calcolati negli ultimi bilanci comunali, che hanno sottratto alla collettività una fetta consistente di liquidità, circa 6 milioni l’anno, da destinare invece alla gestione delle emergenze quali scuole, assistenza ai disabili, manutenzione dei parchi e giardini e delle disastrate strade cittadine. Ma soprattutto ai creditori in possesso di titoli esecutivi dei tribunali al momento dell’adozione del provvedimento: decreti ingiuntivi, atti di precetto e di pignoramento.
La delibera incriminata, e finita sotto la lente di Cerroni, è la numero 65 del 2018 licenziata dalla giunta comunale nel luglio scorso, che la dice lunga sul livello di attenzione e competenza degli uffici e di controllo da parte dell’organo di indirizzo politico. Una legge copia-incollata male, specificamente alla lettera a) del comma 2 all’articolo 159 del decreto legislativo 267 del 2000, richiamata nell’atto, che nella interpretazione tutta guidoniana ha disposto accantonamenti vincolanti (al riparo da pignoramenti) per le somme destinate agli stipendi dei dipendenti «per i sei mesi successivi», anche se la legge in vigore li dispone per i tre mesi successivi rispetto all’adozione del provvedimento giuntale. Un errore imbarazzante degli uffici, che smonta ogni tentativo mediaticamente spacciato come operoso (ancora ieri) dall’assessore alle finanze Alessandro Alessandrini. Che potrebbe esporre l’ente, tra l’altro, a ulteriori azioni dei creditori in possesso di titoli esecutivi al momento dell’adozione dell’atto stesso. Fino a rivalersi sulle somme erroneamente vincolate per garantire il pagamento degli stipendi del personale comunale. Uno svarione senza precedenti, che per Cerroni si va ad aggiungersi ad una politica economico finanziaria dell’Ente complessivamente più che fallimentare sotto il governo 5Stelle. «Un errore materiale? Una disattenzione? Se così fosse sarebbe gravissimo e determinerebbe provvedimenti disciplinari oltre che perfezionare ipotesi di seria responsabilità contabile ed amministrativa – dice Cerroni -; Una volontà? Peggio! l’amministrazione e la giunta potrebbero incorrere in serie responsabilità anche penali».
Ma intanto l’assessore fa i video e produce grafici, mentre i consiglieri 5Stelle ne tessono le lodi. E riporta tabelle squinternate. Solo un dato a spiegare le incongruenze declamate su facebook da Alessandrini: al 10 gennaio 2018, verosimilmente, in cassa c’era un attivo di 15 milioni di euro a cui si sono aggiunti i 26 del fondo di rotazione, quindi in primavera disponibili in cassa erano almeno 43 milioni di euro, ma ad oggi (dal video e dalle tabelle diramate ieri da Alessandrini) solo 24. E’ un calcolo a spanne, l’analisi dei dati, «chiaramente non spetta a me» spiega Cerroni, «ma la verità è che la politica finanziaria degli ultimi 3 anni – tra l’altro con la tassazione ai massimi livelli – è stata un totale fallimento». E conclude: «Ho l’impressione, insomma, che la vera debacle della giunta Barbet oltre a cave, buche, parchi, alberi, manifestazioni non fatte, inefficienza amministrativa, sia proprio la politica di Bilancio folle e fallimentare».