Cacioni e Messa lanciano un’Opa sulla Lega di Salvini, la porta girevole della politica s’è rimessa in funzione
GUIDONIA – Arianna Cacioni, Alessandro Messa e tutta la compagine di Fratelli d’Italia a un passo dalla Lega di Salvini. Ma non prima di una fase intermedia cominciata oggi con l’autosospensione annunciata da Cacioni al giornale online Dentro Magazine. Il presupposto per l’addio, troppo tardivo per essere credibile, sarebbe la nomina “calata” dall’alto di Mario Pozzi a coordinatore del partito meloniano. In realtà, fonti bene informate, danno la entrata imminente del consigliere (candidato sindaco di Forza Italia alle comunali di un anno fa) nel gruppo consiliare della Lega, ormai forza di governo nel Paese e già rappresentata in assise da Giovanna Ammaturo.
“Un metodo inaccettabile – ha detto Cacioni a Dentro Magazine – quello che porta alla nomina di Mario Pozzi come portavoce dei circoli di Guidonia Montecelio. Una valutazione che non ha avuto nessuna concertazione locale e che per serietà non può che portarmi a scelte consequenziali. Solo l’ennesimo episodio che vede svilito l’operato e l’impegno di un gruppo numeroso e attivo, cresciuto negli anni, che avrebbe meritato espressione nelle liste delle ultime elezioni politiche e negli organi del partito”. E ancora: “Nessun merito per Pozzi, ma una designazione imposta dall’alto, che non trova la condivisione mia, della base, dei rappresentanti dei circoli, dei militanti e degli iscritti, di quanti insomma hanno costituito negli anni l’ossatura del partito a Guidonia. Una decisione che non può che creare delusioni e malumori. Incomprensibile a maggior ragione sotto il profilo del contributo elettorale, considerato che Pozzi è addirittura il terzo dei non eletti in consiglio comunale”.
In realtà la porta girevole della politica si è rimessa in moto per Cacioni, che dopo la fuoriuscita da Forza Italia e l’entrata in Fratelli d’Italia all’indomani delle elezioni comunali 2017 è pronta a lanciare un’Opa sulla formazione di Salvini a Guidonia, forte dell’appoggio di Alessandro e Vittorio Messa, espressione in città della destra storica . Una operazione politica a lungo meditata, che potrebbe rendere assai affollato (troppo) il carro del vincitore salviniano.