GUIDONIA – Tecnicamente il contenzioso tra l’Ente a guida politica 5Stelle e la Ester 2000 è risolto. Per avere interrotto il contratto con 4 anni di anticipo e senza motivo, accumulando morosità per 50mila euro, il Comune di Guidonia Montecelio ha versato alla società della galassia dell’imprenditore Bartolomeo Terranova 79mila euro a titolo di saldo, interessi di lite, spese legali e ristoro per il danno subìto. Liquidati contestualmente a un accordo transattivo arrivato, per i canoni dell’amministrazione guidoniana, in tempi record. I termini della operazione si apprendono solo ora. Contenuti nella determina14  del dirigente al Demanio Paolo Cestra e pubblicata ieri sull’albo pretorio online.

La vicenda è quella dei locali di via Montelucci 9, nel 2016 locati da Ester 2000 al Comune con contratto commerciale della durata di 6 anni più 6 per dare una sede al centro per l’impiego provinciale. Dopo appena un anno però la parte pubblica smette di pagare l’affitto e la società si vede costretta a ricorrere alla via giudiziaria. Nel maggio 2018, quando il servizio utile a chi è in cerca di occupazione viene sfrattato con l’intervento della forza pubblica, l’Ente ha accumulato morosità per 50mila euro. La vicenda crea tensioni e polemiche nella politica cittadina, mentre il tribunale continua a notificare decreti ingiuntivi che maturano debito fuori bilancio. Al punto che il 30 luglio il consiglio comunale è chiamato a riconoscere le somme nei capitoli di spesa dell’Ente, primo passo verso l’accordo transattivo. Che arriva a novembre 2018. I 50mila euro però diventano quasi 79mila, di cui gli ultimi 4 pagati in questi giorni con la determina 14 di Cestra.

C’è un precedente atto dirigenziale a liquidare i crediti alla Ester 2000 per 74.815,25 , la determinazione numero 1 del 30 novembre 2018 che però non è reperibile nello storico dell’albo pretorio. Dal giorno dello sfratto, con naturale cessazione di ogni effetto del contratto, al momento della transazione e contestuale liquidazione delle somme, passano appena 7 mesi. In deroga a una consolidata consuetudine la giunta municipale ha inoltre deciso – a differenza di quanto avvenuto e avviene per centinaia di creditori in possesso di titoli esecutivi – di non promuovere alcuna opposizione ai decreti ingiuntivi della Ester 2000. Probabilmente ritenendo l’eventuale procedura giudiziaria persa dal principio.

Ma Bartolomeo Terranova non è un fornitore qualunque. L’imprenditore intreccia rapporti multipli con l’Ente. Ha locato al Comune i locali di via Montelucci 4, sede del settore Attività produttive. Come socio privato nella società Acque albule Spa è parte in causa nell’annoso contenzioso con le imprese estrattive in cui il Comune è direttamente coinvolto per gli atti che produce (e che l’imprenditore sistematicamente impugna davanti al Tar del Lazio). Con società immobiliari a lui riconducibili Terranova ha altre questioni aperte con l’amministrazione guidoniana. Come nell’area dei Mercati generali dove intende costruire una piattaforma refrigerante per lo stoccaggio di surgelati. O nel suo complesso edilizio della Colline del Sole , dove i problemi non finiscono mai generando conflitti d’interesse interni all’Ente (vedi la parentela tra Piseddu: la prima, Paola, è dirigente comunale; l’altra, Alessandra, architetto di fiducia dell’imprenditore), e azioni giudiziarie à gogo.

Nella faccendaccia di Colline del Sole,  il Comune da due anni deve accantonare 50 euro al giorno a titolo di risarcimento per il competitor di Terranova Paolo Morelli. Per la giustizia amministrativa che gli ha dato ragione, l’imprenditore del Consorzio dell’Inviolata è stato vittima dell’esproprio irregolare di un terreno usato per la costruzione di un collettore fognario in uso alla lottizzazione. L’Ente avrebbe l’obbligo di demolire, così deciso in via definitiva dai giudici e anche da un commissario ad acta, ma prende tempo e continua a pagare. Per non lasciare centinaia di famiglie senza allaccio fognario ma anche senza costringere Terranova a realizzare opere alternative i cui costi sono stimati in 2milioni di euro. Pure la pratica edilizia della piattaforma refrigerante è sospesa nel settore Urbanistica retto sempre da Paolo Cestra. Nonostante il no deciso e politico espresso dall’assessore 5Stelle Chiara Amati, la procedura amministrativa è tutt’altro che conclusa e ha generato ulteriore contenzioso con la società Guidonia Srl, un’altra della galassia Terranova. A fronte dei rapporti molteplici in essere tra l’imprenditore e il Comune e la miriade di interessi in campo, trasparenza vorrebbe la conoscenza esatta dei contorni transattivi che lo riguardano, per spazzare il campo da retroscenismi e cattivi pensieri. Lavoro per le opposizioni consiliari.

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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