I due terzi di Forza Italia “convergono” su Cuccuru gli altri scelgono De Maio (ma puntano su Messa?) Senza accordo la separazione (non consensuale) è inevitabile
GUIDONIA MONTECELIO – Appena 25 giorni per provare a costruire un raggruppamento di liste alternativo al cartello cerronian-lombardiano? Tutto dipenderà dagli esiti delle riunioni interne a Forza Italia oggi in calendario. Se i dissidenti, ormai maggioranza nel partito, contrari da subito alla resa a Fratelli d’Italia nella scelta del sindaco (Alessandro Messa), non dovessero riuscire a far passare la linea della compattezza nel centrodestra, con una convergenza comune sul nome del candidato sindaco, quello dell’avvocato Alberto Cuccuru, la separazione in casa azzurra potrebbe essere inevitabile con scenari consequenziali, vista la poca volontà delle due (su tre) principali componenti di salire sul carrozzone civico di Aldo Cerroni, omnicomprensivo di pezzi di sinistra e probabilmente di una lista civetta del Pd.
I tempi ristretti non aiutano la strategia: la mattinata (alle 12) di sabato 13 maggio è infatti fissato l’ultimo momento utile per la presentazione delle liste e dei contrassegni elettorali che correranno per le amministrative dell’11 giugno 2017, occhi puntanti su Guidonia Montecelio, la più importante delle città del Lazio ad andare al voto.
In Forza Italia si fa sul serio e queste sono le ore decisive. Un patto di ferro scritto nel giorno di Pasqua tra Stefano Sassano e Andrea Mazza converge sulla scelta di Alberto Cuccuru candidato sindaco. Avvocato, cattolico, espressione dello scoutismo e della società civile, è figura vicina all’ex presidente del consiglio e sindaco di Guidonia Montecelio dal 2000 al 2005. Stamane, alla Pisana, davanti ai vertici provinciali e regionali, i due ex consiglieri comunali, ormai riferimento della maggioranza interna, hanno provato a far prevalere la linea dell’unità, invitando le fronde rubeisiane ad una assunzione di responsabilità per la compattezza del centro destra.
Marianna De Maio e Michele Venturiello, da sempre vicini all’ex sindaco Eligio Rubeis, restano però fermi sulle loro posizioni: pur rivendicando la leadership per Forza Italia pongono sul tavolo il nome di De Maio. Una stagnazione da superare, un loro sì apparirebbe infatti determinante per convincere il principale alleato e rivedere il progetto iniziale di puntare su Alessandro Messa, espressione di una parte di Fratelli d’Italia e maldigerita dall’altra metà (quella rappresentata da Marco Bertucci). Se l’opera di ricucitura e mediazione messa in atto in queste ore da più parti andasse in porto, il centrodestra con i simboli dei partiti che lo rappresentano a livello nazionale, potrebbe perfino coagulare ulteriore consenso tra “gli apolidi” in cerca di una collocazione credibile e candidarsi così a sfidare il movimento 5stelle nelle urne del quasi certo ballottaggio in programma il 25 giugno.
Per ora l’esito del vertice ha avuto quantomeno l’efficacia di bloccare i “lavori” del tavolo nazionale dei partiti del centrodestra che giusto oggi si sarebbe dovuto esprimere proprio sul nome di Messa. La corsa è contro il tempo. (hinterland web del 18 aprile 2017).