Guidonia, area artigianale Pip 2, aste pubbliche deserte. Il Comune (s)vende i lotti a trattativa privata
GUIDONIA – Le dimissioni del patrimonio immobiliare s’hanno da fare. A qualunque costo. Perché da esse dipende la regolarità di almeno un paio di Bilanci di previsione, quello passato e l’attuale, che dovrebbe passare al voto dell’aula entro la fine mese. Così, l’amministrazione 5Stelle, non si è arresa alle procedure di vendita all’asta andate sistematicamente deserte e ha ripiegato sulla trattativa privata con i singoli interessati all’acquisizione. Si tratta di quattro lotti e un macrolotto ricadenti all’interno dell’area industriale denominata Tavernelle, di una estensione territoriale pari a 40mila metri quadri per un valore totale di acquisto di 3.544.786,11 euro. I lotti potranno essere venduti anche frazionati. Alcune offerte sono già pervenute al Comune di Guidonia Montecelio. Ma in raccordo con l’assessore competente Chiara Amati e con il sindaco Michel Barbet, il dirigente all’Urbanistica, Pianificazione territoriale, Patrimonio e Cimitero, Paolo Cestra, ha aperto una procedura di avviso di vendita a trattaiva privata che scade il 30 settembre( ECCOLA avviso vendita lotti pip 2). Entro quella data, sarà possibile agli interessati imprenditori presentare ulteriori proposte che saranno valutate con il criterio della offerta più vantaggiosa sotto un duplice profilo quantitativo e qualitativo. La trattativa privata, a differenza dell’asta pubblica, riconosce agli acquirenti la capacità di intervento sulla destinazione d’uso delle aree, prevedendo «l’approvazione delle eventuali modifiche alla strumentazione urbanistica che si rendessero necessarie». Vale a dire: se il privato volesse costruire case invece di capannoni industriali il Comune è pronto a trattare.
Ma ecco alcuni passaggi significativi dell’avviso a firma Cestra pubblicato sull’albo pretorio online. «Prima di procedere alle valutazioni delle proposte pervenute, al fine di individuare i soggetti con i quali si procederà a trattativa privata – si legge – è necessario dare l’evidenza pubblica con i contenuti essenziali delle proposte pervenute, al fine di permettere l’acquisizione di ulteriori eventuali proposte rispetto a quelle presentate, secondo parametri quantitativi e qualitativi migliorativi rispetto alle proposte già acquisite, che tengano conto anche del superamento delle condizioni sospensive poste a base della compravendita dei lotti e della tempistica delle modalità di acquisto e di relativi pagamenti, tali da consentire all’Ente di procedere alla vendita degli immobili oggetto del presente avviso entro il corrente esercizio finanziario, nel rispetto del piano delle alienazioni allegato al Bilancio corrente anno in corso di redazione». Più chiaro di così…