Guidonia – Stangata mensa scolastica per i più poveri, tariffe alle stelle e esenzioni per i disabili tagliate del 40%

GUIDONIA – La giunta a trazione Pd e M5S ha tagliato del 40% il numero di studenti disabili con diritto all’esenzione totale dal servizio di refezione scolastica. Rispetto all’anno in corso, nel quale si applicano aliquote e disposizioni approvate nel 2021, l’esecutivo pentademocratico per il 2022/23 ha inoltre confermato lo schema di agevolazioni ma solo per chi ha più di due figli, lasciando il caro mensa inalterato. Tutto scritto nella delibera di giunta numero 2 approvata il 20 gennaio scorso per la «definizione tariffe servizio a domanda individuale di refezione scolastica anno 2022/2023». Da una semplice comparazione con le disposizioni assunte un anno prima (delibera di giunta numero 16 del 25 febbraio 2021), medesimo oggetto («approvazione tariffe servizio a domanda individuale di refezione scolastica anno scolastico 2021/2022»), si evince chiaramente che il numero di studenti disabili destinati all’esenzione totale scende da 200 a 113.

Le disposizioni assunte lo scorso anno prevedevano l’esenzione totale per 200 studenti portatori di disabilita, quest’anno il numero è sceso a 113
Si scopre inoltre che il pacchetto di esoneri e agevolazioni (non è chiaro in che misura) si ferma alle famiglie con più di due figli. Inalterate le aliquote. Anche nel prossimo anno scolastico il Comune di Guidonia Montecelio farà pagare la tariffa alle famiglie in povertà assoluta (con reddito fino a 5.000 euro), con percentuali di contribuzione del 45%. Percentuale che sale addirittura al 70% per le famiglie sotto la soglia di povertà, quelle con reddito Isee da 5.000,01 a 10.000 euro, all’80% per chi dichiara da 10.000,01 a 16.000 euro.
Le fake news dell’assessore all’Istruzione Rosaria Morroi (Pd)
Non è dunque una novità introdotta per l’anno che verrà come lascia intendere Rosaria Morroi in un post pubblicato su Facebook («Saranno 113 disabili e 15 provenienti da famiglie disagiate di Città di Guidonia Montecelio, i bambini che beneficeranno dell’esenzione totale dal servizio di refezione scolastica per l’anno 2022/23. Abbiamo pensato a questa misura per venire incontro alle esigenze delle famiglie che affrontano i tanti problemi legati alla disabilità»). Già lo scorso anno era stata attivata «la clausola del contratto stipulato con l’attuale gestore del servizio mensa (la E.P SPA ndg, numero Rep 2471 del 2021)» che prevedeva «la fornitura di numero 200 pasti giornalieri per particolari situazioni di carattere sociale a favore di alunni disabili». A differenza dell’anno precedente, il numero esatto dei beneficiari non è specificato in atti, lo indica però l’assessore Morroi in 113, con una riduzione di 87 pasti giornalieri: percentualmente si tratta di un taglio del 40%.
Il caro mensa. Forti criticità nella capacità di riscossione dei tributi locali, un indice di ricchezza procapite, a 5 anni dall’insediamento dei 5Stelle al governo cittadino, che è rimasto al di sotto della media nazionale e provinciale (fonte Dup, Documento unico di programmazione 2021/2023), sono la causa degli squilibri economico finanziari che permangono inalterati nei conti pubblici, tutt’altro che risanati. I mancati interventi sulle finanze dell’Ente, uniti ad una spesa ancora fuori controllo, continuano ad avere ripercussioni negative sulle tasche dei cittadini. Nonostante l’adozione di un piano di riequilibro economico finanziario (con un prestito ponte dello Stato di 25 milioni arrivato nel 2017) che ha tappato una falla ma non ha fermato le perdite sistematiche e ormai sistemiche. Una misura che si è rivelata peraltro inutile e dannosa, che non ha risolto i «buchi» strutturali del bilancio comunale, ma ha vincolato l’Ente al rispetto di laccioli e cavilli normativi, le cui conseguenze sono state l’aumento esponenziale della pressione tributaria. Scelte scellerate e tutt’altro che inevitabili hanno così portato alle stelle i costi dei servizi a domanda individuale e con essi le tariffe anche della mensa scolastica. Quest’anno, come accaduto nei quattro precedenti, si fa ancora riferimento a sei fasce di reddito Isee.

I contribuenti guidoniani per fascia di reddito nei dati del Documento unico di programmazione 2021/23
Prendendo i casi di indigenza grave e gravissima, appare evidente dalla tabella sopra pubblicata che il Comune pretende un contributo di spesa anche del 80% dai più poveri. Questo significa che una famiglia di quattro persone con due figli che dichiara un reddito Isee di 11mila euro è chiamata a coprire fino a più di tre quarti del costo totale del pasto, senza agevolazioni che scattano solo dal secondo figlio in su. Percentuali davvero inique se correlate alle esigue differenze con chi ha redditi superiori ai 60.000 mila euro ed è chiamato a coprire il 100% del servizio. Secondo i dati riportasti nel Documento unico di programmazione, l’ultimo disponibile e riferito al triennio 2021/23, proprio nella fascia che genera redditi compresi tra 0 e 10.000 euro si colloca circa il 30% dei contribuenti guidoniani sottoposti al maggiore salasso. Secondo la tabella del Dup riportata di lato (a sinistra), solo l’1,92% dichiara entrate superiori a 55.000 mila euro a cui l’amministrazione applica una aliquota percentuale del 95%. Prima che la giunta introducesse queste misure draconiane, fino al 2017, si pagavano 9,9 euro al mese nel caso di redditi fino a 5mila euro, oggi quelle stesse famiglie pagano 48,67 euro al mese per figlio, nella fascia fino a 10mila euro, 75 euro; fascia fino a 16mila, 86 euro; nella fascia fino a 30mila euro la tariffa è 97 al mese, fino a 60mila euro di Isee c’è da pagare 102 euro e oltre i 60mila l’intera quota, cioè 108 euro (numeri riportati dal sito online Dentro Magazine nel 2018, aliquote e fasce di reddito non sono mutate). Un vero esproprio per le famiglie indigenti e la classe media già duramente colpite dalla pandemia e da una amministrazione incapace di mettere in campo soluzioni eque.