«Me ne sono andata dal Pd a testa alta», De Dominicis: il Npc? Sintesi e programma per governare Guidonia
GUIDONIA – Pochi giorni ancora e si entra nel vivo della campagna elettorale (che scatta formalmente a 40 giorni dal voto), Paola De Dominicis, fino a settembre del 2021 capogruppo del Partito democratico, oggi gioca nella squadra del Nuovo Polo Civico, in lista con il pezzo di Pd che si è staccato dopo l’accordo con il M5S. Sarà una sfida all’ultimo respiro con gli ex compagni per la conquista del Comune di Guidonia Montecelio. I civici sono agguerriti, puntano su un candidato sindaco che dovrebbe essere, con ogni probabilità, l’ex Pdl (Popolo della libertà) Mauro Lombardo, tra i fondatori della coalizione civica nel 2017. Una coalizione eterogenea, con al suo interno la destra e la sinistra, dove tutti però sono contro l’amministrazione uscente che si presenta alle elezioni con la stessa alleanza pentademocratica. Loro invece, i civici, in città si professano indipendenti dai partiti, dicono di voler risollevate le sorti di Guidonia Montecelio puntando al pragmatismo e alle cose da fare dopo avere fatto sintesi interna. Di questo e altro parliamo nell’ intervista con Paola De Dominicis, che oggi in consiglio comunale guida il gruppo del Npc.
D. Lei si è candidata due volte al consiglio comunale, nel 2014 e poi nel 2017, sempre con la lista del Partito democratico nel centrosinistra, vuole aiutarmi a tracciare per i lettori un suo breve curriculum legato alle attività politico amministrative svolte per la città?
R. «La passione per la politica mi è stata trasmessa dal compianto Domenico De Vincenzi. Prima l’avevo seguita e vissuta sempre indirettamente. Dopo qualche esitazione e preoccupazione mi sono candidata con una lista civica, ottenendo un buon risultato in termini di preferenze. Successivamente, nel 2014 e nel 2017 mi sono candidata nelle fila del Partito Democratico, del quale sono poi diventata capogruppo».
D. È di qualche mese fa la scelta di abbandonare il gruppo consiliare del Partito democratico (di cui era capogruppo) per entrare a far parte del Nuovo Polo Civico, immagino sia stata una scelta difficile arrivata all’indomani di un’alleanza con il M5S che lei non ha mai approvato, c’è stato un momento di rimpianto, una recriminazione?
R. «In politica, come nella vita ritengo che se viene meno la coerenza e il rispetto per la parola data non sei più credibile. Quando il Pd ha deciso di allearsi con il Movimento 5 Stelle, entrando addirittura in Giunta, a mia insaputa tra l’altro, ho ritenuto di non dovere tradire il patto che avevamo sottoscritto in campagna elettorale con i nostri elettori. Sono andata via, convintamente e a testa alta, perchè era la cosa più giusta da fare. Alle logiche del partito romano e Guidonia Montecelio ho anteposto la mia Città».
D. Lei si definisce una coerente donna di sinistra, rivendica con orgoglio un senso d’appartenenza, eppure nel Nuovo Polo Civico ci sono tanti esponenti di estrazione politica opposta alla sua, come pensate di fare coincidere le istanze e i programmi del governo locale partendo da visioni e posizioni così marcatamente distanti?
R.«La possibile diversità di opinioni rispetto a un progetto di sviluppo della Città troverà momenti di necessario confronto e di sintesi rispetto alle politiche da attuare nel momento in cui ci sarà data la opportunità di governarla. Di governarla bene e con competenza. Il valore aggiunto del Nuovo Polo Civico è la condivisione continua di ogni decisione da assumere che, pertanto, è la risultante di una riflessione collettiva».
D. Lei crede che in una coalizione civica così eterogenea, formata da tante anime e diverse sensibilità, sia davvero possibile una sintesi sui programmi, una visione comune dell’idea di città, non crede che alla lunga, in caso di vittoria, le divisioni potrebbero affacciarsi e mettere in crisi l’alleanza e con essa i programmi e la tenuta di governo?
R. «La diversità di vedute politiche rispetto ai programmi di sviluppo della Città, quando possono verificarsi, sono un arricchimento ulteriore al dibattito interno in quanto consentono di confrontare le diverse opzioni per poi decidere, per il meglio, nell’interesse della collettività».
D. Lei in questi anni è stata portatrice di tante battaglia dall’opposizione, una azione costante di controllo e denuncia dell’azione amministrativa dei 5Stelle che l’ha fatta apprezzare da cittadini, avversari e addetti ai lavori, un po meno dal suo ex partito come nel caso dei concorsi e delle assunzioni quando venne lasciata da sola, rifarebbe tutto ma proprio tutto?
R. «Il mio, ritengo, è stato ed è un percorso politico lineare, coerente, rispettoso dell’impegno assunto con chi mi ha gratificato e onorato del suo voto. Non mi sono mai pentita delle decisioni assunte. Questa nuova esperienza politica mi sta arricchendo ulteriormente, sia politicamente sia personalmente».
D. Mancano poco più di tre mesi alle elezioni, nel Nuovo Polo Civico una quadra sul candidato sindaco è stata trovata? Sbaglio o il nome doveva uscire già i primi di febbraio?
R. «Tra le nostre fila, come noto, ci sono molti nomi autorevoli e spendibili per l’incarico di Sindaco, sia per le esperienze pregresse sia per la caratura culturale e professionale. Quando sarà il momento, il Nuovo Polo Civico presenterà il candidato migliore, in grado di recuperare il ritardo accumulato in questi anni caratterizzati, soprattutto, da immobilismo e dall’incapacità di garantire alla collettività nemmeno i servizi più elementari. Andrà, nell’immediato, riorganizzata la macchina amministrativa, efficientandola, in maniera da renderla adeguata alle sfide future».
D. Se potesse decidere da sola, in modo pragmatico e risolutivo, cinque interventi necessari a strappare la città a questo declino al momento inarrestabile, quali sarebbero?
R. «Ne indicherei uno solo, che ne riassume tanti: bisogna adoperarsi per recuperare quel senso di comunità che è venuto meno nel tempo e restituire credibilità al Municipio scrollandosi di dosso, contestualmente, quel vecchio modo di fare politica che, purtroppo, trova sponda in chi, almeno anagraficamente, dovrebbe rappresentare il nuovo».