GUIDONIA – Estendere la tutela archeologica e paesaggistica in vigore sull’area e sulla strada ai cumuli di rifiuti che soffocano via dell’Inviolata. L’intendimento del sindaco Michel Barbet era finito nell’ordinanza contingibile e urgente del 9 settembre scorso con cui il grillino, facendo leva sul vincolo in vigore dal 2016, diffidava Città metropolitana di Roma – sotto la cui proprietà la strada ricade – e la Ambiente Guidonia Srl di Manlio Cerroni dal mettere in atto «qualsiasi attività non espressamente autorizzata». Compresa quella di ripulire tutto. Un vero paradosso. La società, che nell’area dell’Inviolata è proprietaria di un Tmb per il trattamento dei rifiuti, è ricorsa al Tar perché il provvedimento avrebbe impedito il transito dei propri mezzi di trasporto, e così, il Tribunale amministrativo del Lazio, oggi mercoledì 14 ottobre, è tornato a sentenziare su via dell’Inviolata contro il Comune di Guidonia Montecelio: (NE AVEVAMO SCRITTO QUI: Il Tar riapre via dell’Inviolata, da oggi il Tmb è funzionante e accessibile ai mezzi dell’Ama. Lo aveva già fatto con un decreto monocratico il 24 agosto del 2021 con cui, i giudici, avevano sospeso l’efficacia di una precedente ordinanza sindacale con cui Barbet, il 4 agosto, vietava il traffico generalizzato dei mezzi sull’unica via di accesso all’impianto di proprietà di Cerroni.

Esilarante un passaggio dei giudici nel provvedimento odierno. Quando scrivono che è non plausibile la pretesa di Barbet, alla base dell’ordinanza del 9 settembre, di impedire la rimozione delle discariche lungo la via dell’Inviolata, con il pretesto di dover eseguire indagini attraverso perforazioni atte a stabilire la natura di quegli stessi rifiuti. Un presupposto risibile e paradossale, che deve aver convinto i giudici a condannare il Comune di Guidonia Montecelio, parte resistente nel giudizio, al pagamento delle spese di  lite, dopo aver cancellato gli effetti (anche) della seconda ordinanza sindacale, fissando la definizione del giudizio di merito nella seduta programmata per il 14 gennaio 2022.

Il Tar, come già fatto nel decreto monocratico di agosto, ribadisce che lo smaltimento dei rifiuti è una attività da considerarsi «essenziale e rispondente ad interessi pubblici prevalenti» rispetto ai fini perseguiti dal sindaco di Guidonia Montecelio con l’adozione delle due ordinanze diventate oggetto del giudizio presso il Tribunale amministrativo. L’Ente proprietario della strada, la Città metropolitana di Roma, aveva inoltre tutto il diritto di appaltare gli interventi di manutenzione della strada, accogliendo la proposta della Guidonia Ambiente di bonificare a proprie spese via dall’Inviolata dalla montagna di rifiuti abbandonati.

Barbet, già con la ordinanza del 4 agosto, aveva invece ingiustificatamente impedito il transito ai mezzi della Guidonia Ambiente, se non per svolgere operazioni di manutenzione ordinaria dell’impianto. Un atto motivato sulla necessità di tutelare la salute pubblica messa a rischio proprio dalla presenza di numerose e importanti discariche abusive. Un provvedimento reputato dai giudici contraddittorio, nella realtà fondato sull’esigenza dell’amministrazione stellata di impedire il funzionamento del Tmb al centro, in quei giorni, di una trattativa tra Cerroni e Ama Spa, la municipalizzata del Comune di Roma alle prese con l’ennesima emergenza rifiuti. Già il 24 agosto scorso, con il decreto che accoglieva le doglianze di Guidonia Ambiente disponendo la sospensiva degli effetti dell’ordinanza Barbet, l’orientamento dei giudici amministrativi era apparso più che tracciato a favore della società. Il Tmb è costruito e autorizzato ad operare dalla Regione Lazio nel 2010 (e successivi rinnovi),  per svolgere «l’ordinario e legittimo esercizio dell’attività di trattamento dei rifiuti avente carattere essenziale e rispondente a interessi pubblici prevalenti».

 

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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