GUIDONIA – C’è un video dove il sindaco grillino Michel Barbet si reca in tabaccheria per richiedere un certificato anagrafico. Lo accompagnano assessori, consiglieri, perfino il dirigente Niccolò Roccolino distratto dai doveri d’ufficio per girare una réclame a metà mattinata. A Guidonia succedono cose strambe e apparentemente prive di logica. Video, selfie, comunicati, post sui principali social, da giorni il battage sulla storia dei certificati che è possibile richiedere in tabaccheria tiene banco in ogni dove, diventando lo strumento attraverso cui i grillini trasferiscono di sé l’immagine (irrealistica) del dinamismo amministrativo. Ma questo provvedimento spacciato come rivoluzionario è davvero utile?

Perché il fatto è noto, quando si ha a che fare con i 5Stelle le cose non sono mai come sembrano. Infatti la convenzione stipulata dal Comune di Guidonia Montecelio con la Federazione italiana tabaccai (ECCOLA ) per il rilascio, nei punti vendita, dei certificati anagrafici è utile solo a rinvigorire l’ego di qualche consigliere grillino (tra quelli che hanno sfilato in tabaccheria), dal cui voto in consiglio comunale dipende la sopravvivenza della maggioranza pentastellata.  Il semplice cittadino che avesse invece bisogno di certificazioni anagrafiche (di cui all’articolo 33 e 35 del Dpr 223/1989) può e deve rilasciare le autocertificazioni sostitutive, non solo per gli usi con la parte pubblica, la pubblica amministrazione, ma dal settembre 2020 anche con le «istituzioni private» come banche, assicurazioni, agenzie d’affari, Posteitaliane, notai, patronati. Tutto grazie al decreto semplificazioni approvato il 15 settembre 2020 che ha imposto ai soggetti privati di accettare le autocertificazioni del cittadino in sostituzione dei certificati anagrafici. Quali? Eccoli: residenza; cittadinanza; stato di celibe, nubile, coniugato, vedovo o stato libero; stato di famiglia; esistenza in vita; data e luogo di nascita.

Va anche ricordato che l’autocertificazione ha lo stesso valore dei certificati (art. 46, D.P.R. 445/2000) ma non si paga niente (nessuna imposta di bollo né diritto di segreteria) e non è necessaria la autenticazione della firma. Dunque, al netto di chi incorre nell’amministrazione della giustizia, dove protocolli interni possono prevedere la presentazione delle certificazioni anagrafiche come ad esempio nelle cause di divorzio o di separazione, quale cittadino deve recarsi nelle tabaccherie per richiedere un certificato? Praticamente nessuno. Allora, a chi giovano gli effetti della convenzione sottoscritta tra tabaccai e Comune di Guidonia Montecelio? Innanzitutto giovano alla rete della Federazione italiana tabaccai (Fit) che sta ampliando la selva di servizi a pagamento (2 euro) da offrire alla clientela: vale per il rilascio dei certificati anagrafici e delle le visure camerali, un modo per erodere fette di mercato alle agenzie specializzate. Sotto il profilo dell’immagine, la convenzione, è invece politicamente utile ai grillini locali alla vigilia della campagna elettorale. Serve a dare una falsa immagine dinamica dell’amministrazione, nella realtà  propensa, come in questo caso, alla promozione di atti inutili per la stragrande maggioranza dei cittadini.

 

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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