Guidonia, Russogate: i dissidenti grillini (più o meno) alla prova dell’aula
GUIDONIA – Comunque vada in consiglio (convocato alle 15) c’è un dato politicamente rilevabile: il monolite stellato non esiste più e oggi i numeri, anche solo per aprire la seduta, sono il bilico. E c’è un secondo dato acquisito: il modello di compattezza e disciplina, che nell’immagine il gruppo 5Stelle ha rinviato per oltre 2 anni agli osservatori, si è dissolto nei conflitti e disordini interni. La guerra tra bande nel Russogate ha lasciato sul terreno morti e feriti e adesso serrare le file e presentarsi in aula compatti a difendere il vicesindaco dalla sfiducia delle opposizioni diventa impresa ardua. Anche alla luce delle ammaccature riportate in battaglia dal capogruppo Giuliano Santoboni, non più capace di orientarsi tra le varie sfumature delle posizioni interne al gruppo.
Insomma, i rapporti sono difficili e anche per gli stellati il pallottoliere è venuto utile. Se è vero che provare a sommare preventivamente presenze, assenze certe e in bilico, aiuta a esorcizzare le potenziali brutte figure di una maggioranza a rischio numero legale. Sarebbe la prima volta che il caso si presenta in questa era politica. Le strategie dei numeri appartengono al passato, quando per salvare la tenuta, la faccia e i provvedimenti di peso si ricorreva all’aiuto del nemico: l’opposizione. Sovente è capitato di cercare le maggioranze variabili, mai però con i grillini nelle postazioni di comando. La tattica prima della strategia. Ora, e nelle ultime ore, il pallottoliere fa paura alle Stelle. L’articolo 6 del regolamento sul consiglio comunale, nelle sedute di prima convocazione ai fini della validità, prevede la presenza della la metà più uno dei consiglieri assegnati al Comune. Ventiquattro nella totalità, quindici di maggioranza al lordo delle assenze di peso, mugugnate, annunciate si vedrà.
Claudio Zarro è il dissidente più accreditato alla linea dura. Ha espresso il disappunto in una intervista rilasciata al giornale online Dentro Magazine, vuole la testa del vicesindaco Davide Russo e coerentemente dovrebbe votarne la rimozione dall’incarico, in alternativa disertare l’aula concordando l’assenza strategica con Angelo Mortellaro e Laura Santoni, la coppia che il Russogate l’ha fatto scoppiare, almeno internamente al movimento. L’assenza dei tre potrebbe far mancare il numero legale. I rumors allargano la platea degli scontenti a altri (Loredana Terzulli?). È una delle ipotesi sulla scacchiera delle strategie, nelle ultime 24 ore al centro dei tamestii stellati, per non rischiare di bocciare la mozione, nella migliore delle ipotesi con tre/quattro astenuti ma conclamando le spaccature e le divisioni. Certo è che in caso di seduta valida, non sarebbe percorribile la strada della unanimità per respingere la delibera antirusso, dopo le pubbliche posizioni di dissenso e la fine dell’Eden. Insomma un rebus al quale giocano anche i consiglieri di minoranza. Nel ragionamento di cui sopra mancano infatti i ruoli delle opposizioni. Che a vario titolo e singolarmente, per le velleità di discussioni in diretta streaming, potrebbero arrivare in soccorso dei grilli e tenere il numero legale. Sarebbe il ritorno delle maggioranze variabili in apertura di seduta. La strategia e una notizia degna di menzione. Telefoni bollenti e bookmaker in azione, si accettano scommesse… è lo stato delle cose nei pressi di Palazzo Guidoni. Lo spettacolo va in scena alle 15.00 in aula consiliare.
Segreti e bugie. Per oltre sei mesi il vicesindaco ha tenuto all’oscuro il gruppo del doppio incarico intervenuto con la sua elezione a consigliere nel Comune di Bronte. Fatto rimasto celato alla pubblica opinione fino a quando chi scrive ne ha rivelato i contorni Consigliere a Bronte e assessore a Guidonia, incompatibilità di Russo strema gli assetti e nei 5Stelle è guerra tra bande. Questo è il Russogate che nei malpancismi ha trascinato il sindaco Michel Barbet nel vicolo cieco della incertezza.