Guidonia – Il dossier Tekneko Vs Dec in aula, Messa (Lega): «Fatti gravissimi taciuti dalla maggioranza e la città è sporca»

GUIDONIA – «Ci sono strade dove addirittura da 2 anni il servizio di spazzamento non viene eseguito. A via Formello, via di Marco Simone e nei tratti di competenza comunale della 28 bis lo sfalcio dell’erba non è mai avvenuto. A febbraio del 2023 abbiamo avuto il 43% della città che non è stata servita. A novembre 2022 il 56%». È nei preliminari del consiglio comunale, convocato martedì 27 giugno per l’approvazione del Dup (Documento unico di programmazione) – NE ABBIAMO SCRITTO QUI: Il Dup con la divisione dei pani e dei pesci sbarca in aula, in attesa (a luglio) del Bilancio di previsione balneare – che deflagra l’affaire «monnezza». A portarlo in aula – prima a voce e poi con una interrogazione scritta depositata agli atti e indirizzata al sindaco civico Mauro Lombardo e al presidente dell’assemblea Erik D’Alisa – è Alessandro Messa, capogruppo della Lega. Sono passate da poco le 9.30 quando il consigliere prende la parola. Deciso a sollevare il velo di omertà che da oltre un mese e mezzo impedisce di fare chiarezza «su fatti talmente gravi da non ricordarne altri di uguale gravità in tanti anni che faccio politica».
Il «copioso carteggio» tra Dec e Tekneko
Messa si riferisce al «copioso carteggio» di cui questo sito d’informazione indipendente ha già pubblicato i contenuti – NE ABBIAMO SCRITTO QUI: Igiene urbana, l’appalto che «scotta» nelle lettere del Dec. E i civici divisi stanno (apparentemente) a guardare – intercorso dal primo maggio a pochi giorni fa tra i vertici aziendali di Tekneko, azienda marsicana che gestisce il servizio di igiene urbana nella terza città del Lazio e il «controllore» del contratto, il Dec ingegnere Michele Di Pasquale. «Si scrivono cose di una gravita inaudita – esordisce il capogruppo – ed è curioso che l’amministrazione e la politica siano rimaste così inermi soprattutto di fronte ad una città sempre più sporca e lasciata nel degrado. Non si tratta di semplici schermaglie tra le parti», incalza Messa. Ma cosa ha scritto il Dec di così grave?. I contenuti delle missive è lo stesso consigliere a riferirli in aula: «Ci racconta di essere stato tratto in errore per 22 mesi, durante i quali il gestore non avrebbe fornito una serie di servizi previsti, fatturandoli al 100% e chiedendo al Comune il pagamento. Secondo quanto riporta l’incaricato al controllo, Tekneko avrebbe partecipato alla gara pur ritenendola antieconomica, ed è a quel punto che avrebbe tagliato una serie di servizi previsti nel contratto per rientrare nelle spese. Ingannando lo stesso Dec attraverso sopralluoghi farlocchi. Questo è successo finché non me sono accorto ed ho scoperchiato il vado di pandora», ha aggiunto Messa.
Tutti i servizi mai resi alla città
«Tutto quanto abbiamo appreso è grave, prima di tutto perché lo vediamo in città che non brilla certo per pulizia e decoro. È sotto gli occhi di tutti. Abbiamo anche appreso dal Dec di proposte di lavoro che gli sarebbero state fatte dall’azienda, da formalizzare a fine contratto. Un fatto gravissimo se riguarda un incaricato di pubblico servizio, ma nessuno in maggioranza si è preso la briga di controllare se queste accuse fossero più o meno vere, più o meno verificabili». Il capogruppo è passato quindi all’elenco degli inadempimenti contrattuali contestati dal Dec all’azienda: strade mai spazzate, taglio dell’erba mai eseguito. «Ciononostante, Tekneko, ha chiesto la liquidazione delle fatture, con un danno erariale, ci informa sempre il Dec, di centinaia di migliaia di euro. Per non parlare della fornitura mai eseguita dei cestini per la raccolta delle deiezioni canine e dei raccoglitori dell’indifferenziata. Voglio aggiungere – ha concluso Messa – che l’impresa, però, respinge tutte le contestazioni ed io resto in attesa dei chiarimenti».
In chiusura, l’affondo del leghista è politico: «Questa è una città governata da una oligarchia, dove due o tre persone gestiscono il potere e i dossier più rilevanti, vedasi cave e rifiuti, mentre tutti gli altri, compresi i comunque capaci collaboratori del sindaco, vengono relegati all’ordinaria amministrazione; e i consiglieri comunali di maggioranza, il cui ruolo ormai è relegato a semplici alzatori di mano, o magari possono organizzare, i più fortunati, feste e sagre o celebrare qualche matrimonio». A rispondere a Messa ci ha pensato il solo Lombardo, senza entrare troppo nel merito del carteggio e a tratti mostrando un nervosismo sopra le righe. Sull’argomento, nessuno dei consiglieri di maggioranza ha ritenuto di dover intervenire. Non che dai banchi delle opposizioni si sia alzata una sola voce, all’infuori di Messa il consiglio comunale è rimasto in silenzio. Silenziato. Poi, nel pomeriggio di martedì 27 giugno, Lombardo ha pubblicato sulle sue pagine social una velina che pubblichiamo di seguito.
Il comunicato di Lombardo