GUIDONIA –  Sull’affaire «Concorsopoli» l’opposizione al gran completo sfiducia il sindaco grillino Michel Barbet. La mozione firmata dai 12 consiglieri delle minoranze è stata depositata ieri mercoledì 14 aprile e dovrà essere discussa «non prima di dieci giorni e non oltre trenta giorni dalla sua presentazione». In caso di approvazione, lo prevede l’articolo 141 del Tuel (Testo unico degli Enti locali), si procederà allo scioglimento automatico del consiglio comunale e alla nomina di un commissario prefettizio. I fatti della «Concorsopoli» hanno coinvolto prevalentemente la Pisana e il Comune di Guidonia Montecelio, con la decisione assunta in simultanea tra Natale e Capodanno di scorrere la graduatoria del Comune di Allumiere. I due Enti hanno assorbito in pianta organica complessivamente 24 idonei vip della politica tra cui dirigenti, quadri, assessori e portaborse del Pd e del M5S (NE ABBIAMO scritto qui: La graduatoria fa miracoli, entrano il consigliere (Pd) di Roma Capitale e il portaborse del grillino Porrello).

Alla Pisana le opposizioni chiedono l’azzeramento dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale, a Guidonia Montecelio le 12 firme in calce sotto la mozione sono di Giovanna Ammaturo (Fdl);  Arianna Cacioni (Lega); Anna Checchi e Loredana Roscetti (AttivaGuidonia); Paola De Dominicis, Simone Guglielmo, Mario Lomuscio, Emanuele Di Silvio (Pd); Mauro De Santis, Mario Proietti, Mario Valeri (Polo civico);  Claudio Zarro (Gruppo misto). Sotto la lente delle minoranze, che chiedevano nuovi concorsi trasparenti, è finito il metodo adottato dalla giunta grillina di procedere all’assunzione di nuovo personale mediante lo scorrimento delle graduatorie di altri Enti. Pescando dall’elenco di idonei di un concorso svolto dal piccolo comune di Allumiere – appena 3.800 abitanti a 40 km da Roma -. Il caso è montato così tanto da portare alle dimissioni del presidente del Consiglio regionale, Mauro Buschini. Il sindaco di Allumiere, Antonio Pasquini, lavora nella segreteria di Buschini. Sulla vicenda indaga la Procura di Civitavecchia, che ha cominciato ad ascoltare gli idonei rimasti senza posto, alcuni hanno presentato dettagliati esposti.

Apprendiamo dalla stampa locale e nazionale quanto è accaduto sulle assunzioni attuate dal Comune di Guidonia Montecelio reperendo personale da un concorso per dipendenti pubblici del Comune di Allumiere dal cui elenco degli idonei il Comune di Guidonia Montecelio ha assunto nove dipendenti, in gran parte collaboratori fiduciari di consiglieri regionali, militanti di partiti e collaboratori di consiglieri regionali – riporta la mozione -. Il Comune di Allumiere, con determinazione numero 168 del 14 dicembre 2020 ha approvato la graduatoria del concorso pubblico per l’assunzione a tempo pieno ed indeterminato per il profilo professionale di istruttore amministrativo, categoria C1; il Comune di Guidonia Montecelio svolge lo stesso iter della Regione Lazio, e attinge il personale dalla graduatoria del Comune di Allumiere sottoscrivendo l’accordo il 28dicembre 2020; il 29 dicembre 2020 il Comune di Allumiere invia l’elenco degli idonei al Comune di Guidonia Montecelio ed il 31 dicembre viene approvata la determiniamone dirigenziale n 154 con i nomi dei neo assunti».

Rilevano i consiglieri che «in un momento di profonda crisi che coinvolge soprattutto le imprese e i cittadini a causa dell’emergenza Covid-19, riteniamo vergognoso quanto sta accadendo in questi giorni sulle assunzioni avvenute a fine dicembre 2020. Non poter ulteriormente assistere passivamente ad un così grave degrado politico amministrativo, senza farsi complice di una inaccettabile inerzia delle istituzioni, a tutto danno della comunità e dei cittadini di Guidonia Montecelio che in noi hanno riposto le proprie esigenze ed aspettative per un vero sviluppo culturale e sociale». Alla luce di quanto emerso, i consiglieri comunali chiedono al presidente del consiglio comunale Loredana Terzulli la convocazione in seduta straordinaria dell’assemblea consiliare, «al fine di discutere e deliberare in merito alla presente proposta di mozione di sfiducia al sindaco Michel Barbet (Art. 52 D.Lgs 267/00)». Al momento, la maggioranza che sostiene Barbet, e che compatta dovrebbe bocciare l’atto, è composta da 12 consiglieri. Sempre 12 sono i consiglieri che sostengono la mozione di sfiducia. La norma richiede la «maggioranza assoluta dei voti» per approvare o respingere la mozione di sfiducia: il pareggio dunque non basta all’istanza delle minoranze.+

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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