Conflitti d’interesse ed errori grillini, scricchiola il piano delle assunzioni bocciato anche da Cosfel – Guidonia
GUIDONIA – Il parere l’hanno chiesto ma non hanno aspettato la risposta. Così, a fronte di una copertura della spesa stimata dai matematici grillini e articolazioni gestionali in 2milioni di euro, se ne ritroverebbero a disposizione solo 700mila per pagare le nuove assunzioni, programmate e rimodulate attraverso due distinte delibere di giunta, del 1 ottobre e del 16 novembre. Un errore di cui, al momento, non si conoscono i dettagli. Certo è che l’esecutivo, già in giornata, tornerà a riunirsi. Costretto a tagliare la spesa e i posti inizialmente previsti del 60%. Ricordate le 64 assunzioni decise entro l’anno? Alcune slitteranno all’anno prossime, altre previste per il 2021 verranno cassate. Tutto senza rinvio e con il piano già avviato e le procedure di mobilità interna e esterna partite da un pezzo e praticamente giunte a conclusione. Un bel pasticcio. A sfasciare i propositi grillini + articolazioni gestionali ci ha pensato la Cosfel, la Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali. Si tratta di un organismo, presieduto dal Sottosegretario di Stato con delega alle materie afferenti le autonomie locali e la finanza locale, che esercita il controllo del ministero dell’Interno sugli enti locali che hanno fatto ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale prevista dall’ art.243 bis. È il caso del Comune di Guidonia Montecelio.
Proprio la Cosfel avrebbe bacchettato il sindaco Michel Barbet, il segretario generale Livia Lardo (il vero motore della macchina assunzionale), l’assessore al Personale Andrea Saladino, il dirigente Niccolò Roccolino. Che al contrario di quanto fatto, avrebbero dovuto verificare meglio la copertura finanziaria prima di lanciarsi in provvedimenti cui non potevano seguire i fatti per via dei vincoli alla finanza pubblica.
La Cosfel insomma, ha negato i provvedimenti in materia di dotazioni organiche e di assunzione di personale adottate dalla giunta con la famigerata delibera 101 del 1 ottobre, già finita al centro delle cronache per le 64 nuove assunzioni dirette senza concorso di vari profili professionali e di un dirigente tecnico (Guidonia, la grande infornata delle assunzioni senza concorso, in 64 prendono il posto grazie alla giunta grillina). Un atto risultato ad un certo momento incompleto e non soddisfacente, al punto di dover essere integrato con una seconda delibera del 16 novembre. Quando l’esecutivo grillino, a distanza di appena un mese e mezzo, era tornato a rimodulare il piano triennale del fabbisogno del personale, prevedendo una ulteriore assunzione, nel corso del 2021, di un dirigente amministrativo da individuare, presumibilmente, con un concorso pubblico per titoli ed esami; l’assorbimento in pianta organica, entro il 31 dicembre 2020, di un profilo appartenente alle categorie protette da richiedere direttamente al centro per l’impiego.
Nella delibera precedente del 1 ottobre i grillini avevano programmato le assunzioni attraverso le procedure di mobilità volontaria e lo scorrimento di graduatorie valide di concorsi svolti da altri Comuni della provincia di Roma. Così, come in un puzzle, pezzo dopo pezzo, la programmazione analitica degli assorbimenti senza selezione, costruita discrezionalmente dai 5Stelle ha preso corpo. Passando per ore di confronto tra Andrea Saladino, Michel Barbet, Livia Lardo, Niccolò Roccolino e l’ex vice capo del Personale Antonina De Francesco, in quiescenza ma trattenuta in servizio «al massimo per un altro anno» allo scopo di gestire la fase assunzionale. Nel paniere dei posti disponibili, anche le verticalizzazioni del personale interno, le cui procedure sono in queste ore in dirittura d’arrivo. Per i due posti di Istruttore direttivo di vigilanza (categoria D), messi a concorso, ci sono già gli esiti della prova orale telematica con strascico di polemiche e sospetti su possibili conflitti d’interesse.
Angelo Pizzoli, il capo dirigente dei vigili che ha presieduto la commissione giudicatrice, arriva infatti dal Comune di Pomezia. Dove il dirigente apicale segretario generale, che coordina il lavoro dei dirigenti di settore tra cui la Polizia municipale, Nadia Iannotta, è la consorte del capo del personale-dirigente al Comune di Guidonia Montecelio Niccolò Roccolino, che quella commissione l’ha scelta e incaricata. La stessa Antonina De Francesco ha lavorato ad un piano assunzionale che coinvolge uno dei candidati suo stretto familiare. La figlia ha partecipato infatti al concorso interno per diventare Istruttore direttivo amministrativo e salire dalla categoria C alla D.
Le polemiche nelle settimane scorse hanno riguardato anche i pasticci amministrativi sulle procedure di mobilità, che ancora rischiano di invalidare l’intero piano. La questione è all’attenzione del Prefetto di Roma. Dopo le denunce dell’opposizione consiliare e le prese di posizioni del sindacato.
L’Usb, infatti, in una nota interna del 17 novembre indirizzata al sindaco, al dirigente al Personale, al segretario generale, annota come nulla l’intera procedura di mobilità per carenza dei requisiti di legge, invitando i vertici politici e amministrativi al ritiro e alla riproposizione delle procedure. La durata della pubblicazione sul sito istituzionale è infatti fissata dalle norme «in almeno 30 giorni». Al Comune di Guidonia Montecelio invece hanno fatto a modo loro. E la durata della pubblicazione è stata ridotta a 23 giorni. Quando se ne sono accorti, invece di annullate tutto in autotutela, a bando già scaduto e dopo tre giorni, hanno riaperto i termini della procedura. Prevedendo una proroga che è in sé una anomalia (NE ABBIAMO SCRITTO QUI: Pateracchio grillino, sbagliano i tempi e la procedura di mobilità è viziata, assuntopoli rischia lo stop).
Per Arianna Cacioni, consigliere comunale della Lega, occorreva invece ricominciare daccapo. Aprendo una nuova procedura per la mobilità volontaria esterna che rispettasse i tempi di legge. Per questo ha scritto all’Anac (autorità nazionale anticorruzione), alla Procura della Repubblica di Tivoli e, con gli altri 11 colleghi, tutti all’opposizione dei grillini, ha chiesto al Prefetto un intervento deciso che sanasse i vizi e le illegittimità. Ora, in un ingranaggio già inceppato da errori e sottovalutazioni, è arrivata anche la Cosfel a dire la sua. Praticamente i 5Stelle + articolazioni gestionali non ne azzeccano una.