Caso Sap, la giunta Barbet esautora il consiglio comunale forzando la legge. I grillini violano (ancora) il mantra della buona amministrazione
GUIDONIA – La proroga concessa a un contratto che non esiste. Una maggioranza consiliare (5Stelle) che non si assume la responsabilità statutaria di votare una variazione di bilancio indispensabile a coprire i costi finanziari di quella proroga fino al 2019. Un consiglio comunale esautorato dei poteri, sopratutto nella parte minoritaria rappresentata dalle opposizioni. È un vero colpo di mano quello che va in scena nell’assemblea dello scorso 29 giugno. Simile, per portata storica (e politica), alla variante urbanistica mai arrivata in aula (e decisa di giunta) relativa alla celeberrima fogna di Terranova Vs Consorzio dell’Inviolata all’interno del complesso edilizio Collina del Sole, con conseguente condanna della Corte dei Conti e reprimenda dell’Anac (agenzia nazionale dell’anticorruzione), il mantra grillino fino a ieri. Per non parlare delle ripercussioni che ci furono sotto il profilo penale. In quel caso però a governare c’erano gli #altri. Quelli finiti nelle maglie della giustizia per corruzione, concussione, associazione per delinquere e chi più ne ha ne metta. Stavolta invece la pratica la gestiscono i grillini. E grida allo scandalo. La faccenda è quella della Sap, la società del trasporto urbano finita anch’essa sotto la lente delle indagini della Procura di Tivoli. Commissariata dopo il presunto pagamento delle mazzette ai vertici politici del Comune di Guidonia Montecelio (era il 2017, i soldi li avrebbe intascati l’ex sindaco facente funzioni Andrea Di Palma): nella ipotesi della stessa Procura (è in corso il processo) a fronte di una intercessione per il riaffidamento dell’appalto del 2009.
Tutti i nodi vengono al pettine. Il fatto è ormai nella storia, il commissario prefettizio, insediatosi a giugno del 2016 all’indomani dello scioglimento del consiglio comunale, non aveva evidentemente badato troppo alla proroga non proroga. Lasciando correre. Toccava quindi alla nuova amministrazione pentastellata affrontare il nodo all’indomani della vittoria il 25 giugno del 2017. Ci è voluto un anno (intanto) per appurare che la Sap operava in regime di proroga rispetto a un contratto inesistente. Tra lo stupore generale, lo ha detto in aula venerdì scorso il segretario generale Annalisa Puopolo, il vero dominus nella svolta: “Sto stipulando il contratto”. Postumo. Ma non serviva un notaio? “Chi meglio dell’Ente può sanare una condizione divenuta ormai insostenibile?”.
Certo, sarebbe stato più semplice (e trasparente) procedere subito con una nuova gara d’appalto. A quanto pare però, come ha confermato lo stesso sindaco di Guidonia Montecelio Michel Barbet in aula, quella strada non sarebbe stata percorribile. A mettersi di traverso, il Prefetto di Roma e Raffaele Cantone. Addirittura il capo dell’Anac nazionale (chissà se è vero) al solo fine di evitare un fallimento all’azienda Sap. Nominando un commissario straordinario, nella persona di un magistrato, con il quale “dialogare” per stipulare una proroga a un contratto che non esiste. Paradosso se non una forzatura tale da indurre a ritenere che il livello di autonomia dell’amministrazione 5Stelle sia ridotta al lumicino.
Banalità o forse o no. La vicenda dell’azienda Sap, assegnataria (di fatto) del servizio, senza contratto né proroga e con qualche presunta mazzetta a pesare sulle sorti del servizio, diventava quindi pregnante. Necessitando di una qualche regolamentazione. Solo che, tra dimenticanze e omissioni, i costi di copertura fino al 2019 sfuggivano alla maggioranza in sede di approvazione del bilancio triennale avvenuta lo scorso aprile. Fatti salvi i ripensamenti sulla strada della “regolamentazione” postuma sarebbe stata necessaria una variazione, atto di competenza del consiglio comunale. Invece la giunta municipale, appellandosi alla normativa prevista in particolari casi di necessità e urgenza, approvava lo scorso 18 giugno la variazione di bilancio. Al posto dell’assise pubblica (chiamata solo a una ratifica dell’aula) e sulla base di presunte indicazioni di Anac e Prefetto. Una roba da inviare subito all’attenzione di Cantone, Prefetto, Corte dei conti e Procura della Repubblica di Tivoli.