Guidonia rifiuti, l’organico torna in discarica: l’ordinanza del sindaco 5Stelle cancella 10 anni di raccolta differenziata
GUIDONIA – Una ordinanza contingibile e urgente firmata in extremis e per gravi motivazioni in ordine alla salute pubblica. Il sindaco di Guidonia Montecelio, il 5Stelle Michel Barbet, dispone che dopo dieci anni dall’entrata in vigore del regime della raccolta porta a porta spinta, la frazione organica, da domattina, venga «declassata» e assimilata nel codice Cer alla componete grigia o indifferenziata da smaltire in discarica come avveniva a Guidonia fino al 2009, anno di entrata in vigore della raccolta differenziata. La ordinanza emanata oggi dal primo cittadino recepisce le difficoltà e gli errori della sua amministrazione. Storia nota: dalla revoca a Tekneko, che in via straordinaria e extra contratto, nel 2018, aveva deciso di aiutare il Comune a smaltire la frazione umida, (leggi Appalto dell’Umido, il patron di Tekneko Umberto Di Carlo: noi troppo disponibili. Il Comune e il vizietto di non pagare i fornitori) , fino all’affidamento, di proroga in proroga, alla Demetra Srl (leggi Smaltimento dell’Umido, cacciata Tekneko nella Guidonia 5Stelle ricompare la ditta Ugolini della «galassia» di Manlio Cerroni) , società poi finita nelle maglie del sequestro giudiziario del sito di smaltimento della Pontinia Ambiente in provincia di Latina: (leggi Guidonia, sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti al collasso, ma il sindaco fa lo gnorri e l’assessore è un’ombra cinese).
Il declassamento dei rifiuti è stato per il sindaco un passaggio necessario. Dopo le comunicazioni di Demetra di non riuscire più a smaltire la frazione organica, 10mila tonnellate l’anno, provenienti dal Comune di Guidonia Montecelio. La carenza cronica di impiantistica per il trattamento dell’organico era fatto noto agli uffici dell’Ente, passato per vari tentativi di affidare l’appalto con regolare gara sempre andata deserta. A mettere in crisi il meccanismo di smaltimento, nelle carte di Demetra assorbite dall’ordinanza, è stata poi la chiusura della discarica di Colle Fagiolara a Colleferro, dove la società di Ugolini sotto sequestro smaltiva i sovvalli, o scarti, derivanti dalla pulitura ulteriore della frazione organica trattata. Così, nei primi giorni di dicembre, ma già da fine novembre, la raccolta dell’umido da parte di Tekneko nei quartieri aveva subito rallentamenti, fino al blocco di ieri giovedì 5 dicembre. Ora, su disposizione del sindaco, la spazzatura organica ridiventa per «magia» indifferenziata. È bastato cambiare il codice di riferimento e via. Un declassamento effettuato ai soli fini del conferimento in discarica con le quantità di rifiuti raccolte che vengono però ugualmente conteggiate nelle spese come rifiuti differenziati. Tutto, sostiene Barbet, per scongiurare problemi igienico-sanitari e di regolarità nello smaltimento del rifiuto organico. Da qui il ricorso al declassamento dei rifiuti assegnando all’umido il codice Cer 20.03.01 (Rifiuti urbani non differenziati), anziché il codice Cer 20.01.08 (Rifiuti biodegradabili di cucine e mense). Un trucchetto che diventa prassi, quando la normalità di un Paese senza impianti è la gestione dell’emergenza.
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“” Nessun nuovo impianto se non di compostaggio a impatto ambientale zero, differenziata spinta, e nessuna discarica””
Perché ora non lo mettete in pratica?